martedì 20 aprile 2010

Una lacrima sul viso

 Lacrime presidenziali

Volevo aggiungere un'immagine al mio blog di ieri, in cui parlavo delle lacrime del papa. Ho cercato la parola lacrima sulle immagini di Google. Le prime dieci pagine che ho fatto sfilare mi hanno dato come risultato:
7 lacrime di bambini
37 immagini varie (disegni, grafica, fiori, un gatto, ecc.)
10 lacrime di uomini (tra queste immagini però c'era la copertina di Una lacrima sul viso di Bobby Solo e un'immagine di Donizetti, autore di Una furtiva lacrima...)
126 lacrime di donne.
Magari la differenza tra immagini maschili e femminili me l'aspettavo anche, ma non in queste proporzioni: 37 a 126!
Ma voi, dico voi uomini, non piangete mai? No, chiedo... Perché io, anche se magari piango meno adesso di una volta, però ho l'impressione, di lacrime, di averne versate a catinelle, a vasche da bagno, a bacini idrici. E mica me ne vergogno.
Mi sa che noi uomini siamo meno disposti a far vedere le nostre lacrime. O è solo che ci sono più fotografi uomini che donne, o comunque più uomini che scelgono le immagini da mettere su Google? Mah...
Anche al cinema ho l'impressione che gli uomini non piangano praticamente mai, salvo in India. I grandi attori del cinema di Bollywood, tra i quali il mio preferito, Amitabh Bachchan, e il preferito della mia fidanzata, Shahrukh Khan, hanno gli occhi rossi in almeno una scena su due (nell'altra, soprattutto nella seconda metà della pellicola, piangono). Però questo mica gli impedisce di essere super-eroi.
Ho trovato a proposito del pianto un articolo apparso sul Corriere della sera un paio d'anni fa.  Un tal professor William Frey, dell'Università del Minnesota, ha studiato il pianto e ci ha pure scritto un libro: Crying: the mistery of tears. Dice il buon Mr. Frey che piangere fa benissimo perché 1) riduce il nostro stress quotidiano e 2) dopo stiamo meglio. Pare che un uomo pianga sette volte all'anno e una donna quarantasette. Che ingiustizia! Battuti, ancora una volta...