giovedì 15 aprile 2010

Piccole meschinerie

Da bambino, guardando Perry Mason in televisione, mi chiedevo cosa fosse una strettuale, visto che l'avversario di Mason in tribunale era sempre il procuratore di strettuale.
Un'altra cosa che mi chiedevo era quanto potesse valere una lira di Dio, visto che mio padre diceva sempre che una cosa cara costava lira di Dio.
Una volta, volendo fare il furbetto davanti a gente molto più colta di me, dissi qualcosa sulla civiltà giulio-cristiana, pensando a Giulio Cesare invece che a Mosè.
Ero già, ahimé, assai più grande quando, durante la guerra in Libano, chiesi ad un amico, assistente alla regia di Patrice Chéreau per il suo allestimento della trilogia wagneriana, come ci si trovasse a lavorare a Beirut, sotto le bombe. Ignoravo che il festival wagneriano si svolgeva a Bayreuth, in Baviera. Mi consolò solo il sentire che la stessa stupida domanda gliel'avevano già fatta in tanti.
Oggi mi vendico ridendo quando qualcuno va a comperarsi una sweet shirt, cioè una camicia dolce, invece di una sweat shirt (pronuncia suèt), cioè una camicia per sudare, o delle scarpe Nike (Naik, o magari Naiki) che calpestano allegramente la dea greca della vittoria. Certe volte sono proprio meschino...