La penisola del papagayo, Costa Rica
Ditemi che è uno scherzo.
Fino a ieri non sapevo chi fosse Walter
Vezzoli, e mi andava bene così. Oggi so che è un amico e stretto
collaboratore di Beppe Grillo. E vabbè.
Senonché L'Espresso
ha pubblicato un articolo che parla di questo Vezzoli e dei suoi
presunti affari in Costa Rica. Al che Vezzoli risponde in
un'intervista al Fatto quotidiano.
Fin
qui niente di anormale: che un giornale o una rivista indaghino su
uno stretto collaboratore di un importante leader politico non è
cosa che mi scandalizzi.
Trovo
più, come dire?..., disarmanti le dichiarazioni di Vezzoli al Fatto.
Per
esempio: quando L'Espresso
sostiene che il Costa Rica è un paradiso fiscale, Vezzoli risponde
che non è più vero dal 2011, omettendo di indicare che lui ci
abitava prima di quella data.
Ma là
dove le cose assumono un aspetto di alta quanto involontaria
poeticità è sul sito di una delle società di Vezzoli, EcoFeudo,
che presenta un progetto (“un sogno”,
dice lui) per metà affare milionario e per metà incubo settario.
Il
progetto comprende la costruzione di un villaggio su un terreno
sopraelevato che domina il golfo del papagayo, il che “gli
conferisce tutti i benefici delle energie positive che provengono
dalla baia”. Si vede che le
energie che arrivano dall'entroterra non sono così positive, visto
che l'intero villaggio avrà bisogno di essere “circoscritto
da mura in pietra ed equipaggiato con un sofisticato sistema
d'allarme a raggi infrarossi”.
Certo, la sicurezza sarà “tutelata anche dalla perfetta
armonia di convivenza con
il 'pueblo' locale”, però un
bel muro e un po' di raggi infrarossi sono sempre meglio dell'armonia
di convivenza. E comunque, a scanso di equivoci, “ogni
abitazione sarà dotata, grazie alla struttura geologica del terreno,
di bunker antiatomico fornito di particolari filtri depuratori
progettati per difendersi da contaminazioni chimiche, biologiche e
batteriologiche”. Ditelo pure
a Kim Jon-un: se alla Corea del Nord venisse da buttare bombe
atomiche sul Costa Rica, a quelli di EcoFeudo non gli farà un baffo.
A
partire da questo simpatico villaggio ecosostenibile, protetto da
mura in pietra e da sofisticati sistemi a raggi infrarossi, nonché
equipaggaiato con rifugi antiatomici, si potranno vivere numerose
avventure, tra le quali (giura di non ridere): “rafting,
canyoning, kayaking, rappelling, canopy, tarzan swing, horse riding,
mountain bike, rally in adv, bungee jumping, deltaplano”.
Non si sa bene come mai 'deltaplano' sia in italiano, quando un bel
hand gliding ci
sarebbe stato così bene.
Ma non
solo: “a soli 15 minuti dal nostro ecovillaggio”
uno potrà trovare tutto un vasto repertorio di luoghi ecologicamente impeccabili, come “ristoranti,
pizzerie, locali dove gustare drink, vivere il rito dell'aperitivo
(sic, ndr)
e godere di indimenticabili tramonti, cinema, sale da ballo
e discoteche”. Insomma, se ti
va di spendere un cacazillione di euro per comprarti casa in Costa
Rica, poi stai tranquillo, puoi vivere come a Rimini d'estate.
Tanto
più che l'ecovillaggio avrà una sua filosofia, perfettamente
spiegata in questo nobile incitamento: “ama la nuvola, il
cane, il libro, ma soprattutto ama l'uomo. Senti la tristezza del
ramo che si secca”. È vero,
anch'io mi sono sempre sentito molto turbato dalla tristeza del ramo
che si secca. E oltre tutto mi è anche capitato di non amare una
nuvola.
E
pensare che per migliorare il mondo basterebbe invertire due vocali!
“Le vocali sono la E e la O. La parola è DENARO. Da
un'economia che, sul DENARO, ha fondato, da millenni, il suo potere,
caricandone il significato di sopraffazione, egoismo, avidità,
schiavitù, si può passare, solo con questa semplice inversione,
all'economia del DONARE”.
Invertiamo, invertiamo! E viva la pace nel mondo!
Non
sei d'accordo? Ma come! Non sai che “sul DENARO si è
fondato l'impero del vitello d'oro che scatenò l'ira del buon Mosé
(il buon Mosé...) che
fu costretto a scendere dal Sinai”?
E oltre tutto era vecchio e ha dovuto portarsi giù a mano delle
tavole di pietra!
“Intendiamoci, il denaro in sé
non è ignobile ma un mezzo come altri”.
E infatti quando serve a comprarsi una villa in Costa Rica non vedo
perché lo si dovrebbe continuare a scrivere a tutte maiuscole.
Ad
ogni modo, e a scanso di equivoci, l'ecovillaggio batterà pure
moneta: “la moneta si
chiamerà FEUDO”,
che è un bel nome e che permette di fare la differenza con le
collane di perline di plastica del Club
Méditerranée.
C'è
poi il problema della salute, ma stai tranquillo: il villaggio “sarà
equipaggiato con un'ambulanza per il pronto intervento”.
Se poi ti capitasse qualcosa di grave, che problema c'è? “Per
gli interventi di massima urgenza è disponibile l'eliporto di
ecofeudo”.
Niente di anormale: un po' come in tutti i villaggi italiani.
Ma,
mi dirai, tutto 'sto popò di villaggio avrà pur bisogno di gente
che ci lavori. Anche qui tutto è previsto: “il
lavoro in ecofeudo assume un significato diverso. Viene percepito
come l'applicazione della propria passione al servizio di una
collettività attenta a tutti gli aspetti dell'ecosostenibilità”.
Metti, dico a caso, ma metti che una costaricana abbia la passione
delle pulizie dei cessi dei ricchi, o un costaricano della raccolta dei loro rifiuti: a
EcoFeudo potranno mettere le loro passioni al servizio di una
collettività attenta a tutti gli aspetti dell'ecosostenibilità.
Pensa che bello! E magari saranno pure pagati in feudi, che potranno
tranquillamente convertire nella loro banca abituale, quella dove
vanno le donne di servizio e gli spazzini del Costa Rica.
Per
finire, un po' di urbanismo. Vezzoli dice che aveva messo gli occhi
su 30 ettari di terreno, e aveva pensato di edificarne 15. Edificare
come? “Le
costruzioni potranno avere una superficie fino a 750 mt quadrati
coperti su un'area propria di 5000 mt quadrati di terreno”.
Si parla quindi di trenta unità abitative, visto che ognuna
occuperebbe col suo terreno mezzo ettaro. Questo naturalmente in
assenza di un qualsiasi negozio, luogo collettivo, strada, eliporto,
ecc.
Trenta
unità abitative con rifugi antiatomici approvigionati per “garantire
alla famiglia le condizioni di sopravvivenza per diversi anni”,
quindi non parliamo di cantine di 10 metri quadri.
Ma chi è questo
Vezzoli? L'Emiro del Qatar, o lo scemo del villaggio? E che cacchio è
questa ideologia che consiste nell'ambire alla creazione di
mini-paradisi tropicali riservati a qualche vip? Come si compreranno
queste case, con DENARO o con feudi? È immaginabile che uno che ha
ideato un progetto come questo sia davvero “un
ragazzo formidabile”
(Grillo dal palco di Piazza San Giovanni in Laterano)?
Ma
fatemi il piacere...