Lavoratoriiiii!
L'eccellente Giorgio Celio Stracquadanio è un deputato. Un eccellente deputato.
Basti sapere che ha:
- affermato che l'editto bulgaro di Berlusconi avrebbe dovuto includere più nomi;
- dichiarato che Augusto Minzolini avrebbe dovuto rendere esplicita la linea editoriale del TG1 a favore del governo Berlusconi;
- invocato contro Gianfranco Fini il “trattamento Boffo”;
- detto in Senato che L'Aquila “era una città che stava morendo, indipendentemente dal terremoto e il terremoto ne ha certificato la morte civile”;
- sostenuto che era a favore dell'uso della prostituzione per fare carriera nella politica italiana (intervistatore: “la marchetta fa quasi parte del sistema, no?...” Stracquadaino: “Ma sì... la libertà, anche con degli sconosciuti, fa parte di una dinamica normale”);
- cercato di introdurre un emendamento al decreto di sicurezza che avrebbe reso non rintracciabili le buste paga dei dipendenti delle aziende vincitrici di appalti pubblici;
- negato che alla Vynils di Porto Torres (quella ditta i cui operai hanno passato mesi nell'ex carcere dell'Asinara) ci fosse una situazione di crisi;
- spiegato che “siccome ci sono meno studenti ci vogliono meno insegnanti”
Ieri l'esimio rappresentante del popolo ha tenuto a commentare i risultati dei referendum soffermandosi sul fatto che questi siano dipesi anche dal tam-tam su internet:
Perché su internet noi non vinciamo? Scusate, ragazzi: hanno un esercito che alle due del pomeriggio va a casa e non fa un cazzo. (…) Questo è un esercito di quattro milioni di persone che già nell'impiego pubblico (non voglio dir niente, sennò il mio amico Brunetta s'incazza), già là, secondo me loro manettano di politica e non di pratiche pubbliche; non fanno il loro lavoro. Ma supponiamo che lo facciano tutto. Tornano a casa alle due. Dalle due alle dieci di sera, hai voglia il casino che monto anch'io se sto tutto il giorno dietro alla tastiera!
Insomma, hanno torto perfino quelli che affermano che i risultati referendari sono stati il risultato di “paure irrazionali” sul nucleare. In realtà è stata tutta colpa dei dipendenti statali che non lavorano, magari in particolare di quei precari che proprio ieri lo stesso Brunetta ha apostrofato come “la peggiore Italia”.
Grazie, onorevole: a questa non ci avremmo proprio pensato.
Ma si sa, i grandi statisti come lei servono anche a questo: a spiegarci come va il mondo e perché certe volte noi poveri e ignoranti elettori faremmo meglio a starcene a casa o ad andare al mare, seguendo l'esempio di chi ci ama tanto da aver fondato il partito dell'amore, o di chi fa pernacchie al tricolore.
Peccato che noi siamo davvero troppo stupidi per seguire insegnamenti di tale saggezza.
(La foto di Alberto Sordi, se lo accetta, gliela offrirei in formato poster).