martedì 14 settembre 2010

La candidata anti-masturbazione

Christine O'Donnell

Mi direte che il Delaware è solo uno staterello dell'est degli Stati Uniti dal quale non ci giungono di solito più notizie che dal Bhutan o da Tonga. Con meno di 900.000 abitanti, è difficile che sia il Dalaware a poter cambiare la storia della superpotenza numero uno.
È però interessante dare un'occhiata a quel che sta succedendo in questi giorni, quando sono in corso le primarie per l'elezione al posto di senatore repubblicano.
Il senatore attuale è Mike Castle, già due volte governatore dello stato, ma a lui è venuta ad opporsi Christine O'Donnel, 41 anni, appartenente al movimento Tea Party di Sarah Palin, nonché fondatrice di SALT, Savior's Alliance for Lifting the Truth, ovvero l'Alleanza del Salvatore per Far Emergere la Verità, o qualcosa del genere.
La simpatica Christine ieri ha partecipato a una trasmissione di MTV, Sex in the 90s, spiegando la sua visione del sesso. Non che non l'avesse già fatto in passato. In un articolo del 1998, per esempio, scriveva che "Dio vuole da noi che viviamo delle vite caste". Non possiamo naturalmente che ringraziarla dell'informazione, che riteniamo di prima mano.
Ma vediamo come incominciava quel famoso articolo: 
"Adolph Hitler disse una volta che per controllare una società devi prima controllarne il linguaggio. Così, cominciando dalla gioventù, mise in atto un piano per erodere il potere delle parole, per rubare il significato e la bellezza di una singola parola."
Notiamo subito lo stile lambiccato e contorto della frase, che ho cercato di tradurre come ho potuto, e andiamo avanti ricordandoci che ha cominciato col parlare di Hitler. 
"Oggi possiamo vedere la messa in atto di quello stesso piano nella nostra società. La liberazione sessuale della società ha fatto nascere un lessico completamente nuovo. Per esempio, gay ha sempre volute dire gioioso e giubilante. Eppure oggi se diciamo che Ellen è gay non stiamo certo parlando di un suo stato di benessere emotivo."
Questa acuta osservazione ci fa pensare che ci dev'essere stata qualche manipolazione filo-hitleriana anche dietro il fatto che la parola macchina si sia messa a significare automobile, che se chiedo una penna non mi aspetti di farmi passare un'appendice di volatile e che se dico che sono in un bel casino non intenda che mi trovo in una casa di tolleranza costruita bene.
Ma proseguiamo.
"Allo stesso modo, persino i cristiani si sono lasciati andare a usi nuovi di parole vecchie, spesso cercando di restare competitivi nei dibattiti pubblici. Parole come astinenza e frasi come verginità secondaria sono ormai comuni."
Che l'espressione verginità secondaria (che non è una frase, cara la mia Christine...) sia ormai comune nel Delaware, non ne dubito. Per fortuna non ancora da noi. Spiegazione: un certo numero di cristiani americani chiamano verginità secondaria la scelta di un uomo o di una donna dell'astinenza dopo essersi lasciati precedentemente andare (orrore!) al peccato di carne. Le stesse persone usano talvolta anche l'espressione vergine riciclata, di indubbia eleganza.
Un po' più in là nello stesso articolo, Christine fa riferimento alle Lettere ai Filippesi dell'apostolo Paolo. Ora, io non sono cristiano, però non ho nemmeno avuto bisogno di consultare Wikipedia per sapere che Paolo apostolo non lo è mai stato, sennò non sarebbe caduto da cavallo, visto che gli apostoli andavano a piedi.
E qui mi fermo perché mi pare chiaro quel che tutta questa storia dimostra, cioè l'esistenza e il grande successo di una destra americana cristiana, bigotta e ignorante da far paura. Magari penserete che il nome di Christine O'Donnell me lo sono andato a cercare su qualche oscuro sito internet, ma no: oggi è lei il grande soggetto della stampa americana, perché se fosse eletta al senato rischierebbe di votare spesso contro il suo stesso partito Repubblicano d'origine, privandolo così della maggioranza che spera di ottenere.
Vi raccontavo qualche giorno fa del numero impressionante di gente che ho visto leggere la Bibbia in metropolitana a New York. È l'altra faccia dello stesso fenomeno: una società che si irrigidisce sui suoi dogmi religiosi, dimenticando la profonda laicità delle sue fondamenta (vedi vari scritti di Washington, Jefferson, Franklin e altri). Mi sa che è ancora meglio da noi: qui va tutto a puttane, il papa ce l'abbiamo in casa, però nessuno si sognerebbe di usare la sua opposizione alla masturbazione come argomento elettorale. Anzi, casomai è il lettone di Putin che sembra funzionare.