Francisco "Kiko" José Gómez Arguëllo
“Un
lungo discorso, articolato, pieno di riferimenti teologici e
filosofici. Ma per buona parte dei media italiani su internet
l’intervento di Kiko
Arguello,
star neocatecumenale che ha appassionato il Family
Day
sabato 20 giugno, si può riassumere in poche e grevi parole: “Ha
detto che il femminicidio
è
colpa delle donne che lasciano i mariti”.
Di
sito in sito, inclusi alcune testate importanti come il sito della
Stampa e l’Huffington Post, la notizia sta facendo il giro del web.
In realtà, il pittore spagnolo ha sostenuto davanti una piazza San
Giovanni piena di gente, che senza la fede l’uomo non ha un ruolo
nella vita e finisce per trovarlo solo nell’amore della se lei lo
lascia [sic], sente negata la sua stessa esistenza.”
Questo
è quanto scriveva ieri sul Giornale
tale Giuseppe Marino, le cui parole sembrano scritte apposta per
confermare le teorie del fisico statunitense Hugh Everett III che nel
1957 fu il primo a parlare di universi paralleli.
Non
si vede infatti come un qualsiasi essere multicellulare vivente in
quell'anonimo angolo della Via Lattea che noi chiamiamo Sistema
Solare, su quel pianetino azzurrognolo che noi chiamiamo Terra, possa
non rendersi conto del disgusto che hanno potuto provocare le parole
che il pittore spagnolo Francisco “Kiko” José
Gómez
Argüello
Wirtz ha pronunciato dal palco del Family day sabato scorso.
Dirò
subito che ho esitato a pubblicare questo post. Ho esitato perché
Argüello è uno dei fondatori del movimento neocatecumenale, del
quale fanno parte anche alcuni membri della mia famiglia, che
assolutamente niente mi spinge ad irritare. Però è proprio perché
questi membri della mia famiglia li conosco bene e li reputo persone
intelligenti, ancorché con idee profondamente diverse dalle mie, e non credo che mi rifiuteranno comunque un piatto di culurgiones nella mia prossima visita in Sardegna, che
ho deciso di scrivere, dopo aver esaminato attentamente il video di
13 minuti e 10 secondi pubblicato dall'Huffington Post. Quel
video l'ho guardato e l'ho riguardato, incredulo. Poi l'ho
ritrascritto, parola per parola, il che non è stato facile. Argüello
è spagnolo e, anche se parla bene italiano, fa un certo numero di
errori nella nostra lingua. Ho incominciato col cercare di eliminare
quegli errori, ma ho presto capito che era inutile. L'enormità delle
frasi non veniva tanto da una loro comprensibile approssimazione lessicale,
quanto da una vertiginosa incapacità dell'oratore a dare un senso a
ciò che diceva e da quello che mi è sembrato un suo voler passare
da slogan a slogan senza alcuna costruzione, né alcuna logica.
L'impressione forte, rileggendo il testo dell'intervento, è che
tutto non sia che il frutto di un eccessivo consumo di
vino dei Colli Romani, o di qualche altra sostanza stupefacente.
Nota
metodologica: ho corretto qua e là qualche parola spagnola che era
sfuggita, come è normale, a un oratore che parlava in una lingua non
sua, ma ho lasciato molte costruzioni di frasi di origine chiaramente
spagnola; ho barrato così
alcune parole presenti nel discorso, ma che erano chiaramente dei
semplici lapsus (ancorché divertenti); ho aggiunto qualche nota a fondo pagina. Ecco il
testo.
“Mi
sorprende quando ho sentito parlare di femminicidio e anche vogliono
che queste violenze contro le donne — in Spagna ci sono ogni anno
60 donne uccise, in Italia non lo so, eccetera — pensano che questa
ideologia del gender1
va a attutire, va a diminuire [incomprensibile] perché pensano che
questa dualità maschio/femmina è in contrasto, è quasi in odio, in
odio/amore eccetera... Noi dobbiamo dire che questo non è vero.
Secondo noi la radice sta nell'antropologia della rivelazione2.
Voi sapete che San Paolo dice “charitas
Christi urget nos3”,
l'amore di Cristo ci urge, ci spinge dentro al pensiero, ché se
Cristo è morto per tutti, tutti gli uomini sono morti4.
Tutti.
Che
cosa strana, tutti morti... E si domanda San Paolo: “E
perché sono morti? E
perché Cristo è morto?” È morto per tutti perché
tutti gli uomini abbiano accesso gratuito, gratis, alla vita
immortale.
Allora tutti sono morti. Allora dice: “L'amore
di Cristo ci spinge dentro a questo pensiero, che tutti gli uomini
hanno accesso gratuitamente alla vita eterna, alla vita immortale,
alla vittoria sulla morte.”
Però
attenzione adesso: dice “ma
perchè è morto?” E lui fa una risposta sorprendente.
Dice “è morto perché l'uomo
non viva più per se stesso, ma viva per colui che è morto e
resuscitato per loro. (Seconda Epistola ai Corinzi).”
Allora
secondo l'antropologia di San Paolo tutti gli uomini siamo come
condannati a vivere tutto per noi. Ma che cosa cattiva, in tutto
vivere, cercare... cercare che cosa? La nostra felicità? Tutti
viviamo per noi stessi. Perché
questo è così grave? Che vuole dire San Paolo? Perchè è così
grave, grave che Cristo ha dovuto morire? Per darsi a noi, per
sollevarci da questa condizione.
E
noi questo lo spieghiamo nel peccato originale. Noi diciamo che
quando Adamo ed Eva, che sono stati creati da Dio — “maschio
e femmina li creò”, dice la Genesi — cosa
che l'idea di gender vuole seminare nei figli l'idea di ateismo,
perché non accetta questa definizione della Bibbia, questi della ONU
che han pensato tutto questo sono atei e vogliono una società
totalmente laica, aconfessionale, eccetera5.
E seminano nei bambini queste cose, va bene, dobbiamo sopportare.
Noi, grazie a Dio, sappiamo che la famiglia cristiana è vincitrice6.
Se abbiamo famiglie cristiane autentiche che sanno passare la fede
ai figli abbiamo vinto. Non potrà né lo Stato... nessuno potrà
contro di noi7.
[applausi]
Per
questo sostenere la famiglia, eccetera, bene.
Allora,
dice la Genesi che Eva stava sotto l'albero, come sapete, della
scienza del bene e del male, e il demonio, sotto l'apparenza di un
serpente — anche perché nel paradiso c'era una comunione
con tutti gli animali... non che avesse ripugnanza, niente... — sotto
l'apparenza di un animale, e questo seduttore, questo che abbiamo
cantato nell'Apocalisse, il seduttore del mondo intero, molto, molto
intelligente perché è un angelo, era l'angelo più bello,
luz... luce bella,
Luzbel8,
nel paradiso. E Gesù Cristo quando parla del demonio lo chiama “il
mentitore dal principio”, assassino
dal principio. Non accettò [di] non essere Dio e si dannò.
Bene, questo è un mistero, un miracolo, un mistero, diciamo così
capire questo. Però se bisogna che noi capiamo alcune
pennellature — io sono un pittore e parlo con piccole
pennellate e una delle pennellate più importanti è la parola
libertà. Una delle cose che più gloria dà a Dio è il peccato, è
che l'uomo sia così grande, così l'ha fatto Dio, grande, grande,
grande, che si può ribellare contro Dio e uccidere Dio e farsi lui
Dio. Perché il demonio dice a Eva (attenzione a questo), le dice
prima una menzogna: “Come è
possibile che voi non potete mangiare da nessun albero del paradiso?”
Non è vero, no. Però perché ha detto questa menzogna? Per lasciare
nel subconscio di Eva che se hanno una proibizione non sono liberi.
Eva gli risponde: “Non è
vero. Possiamo mangiare da tutti gli alberi. Soltanto da questo che
sta qui al centro ci ha detto Dio: non mangiare perché ne morirai.”
Il demonio dice una seconda menzogna: “Non
è vero che morirai, è che Dio sa molto bene che il giorno che tu
mangi sarai come lui, sarai come Dio, perché adesso conosci il bene,
fai l'esperienza del male e da te, dalla tua propria esperienza sarai
come Dio perché tu deciderai il bene e il male.”
Questo,
di essere come Dio, Eva l'ha affascinata. Dice San Paolo che il
demonio, prendendo occasione dalla legge, ci ha sedotto e
ci ha ucciso. Essere come Dio, decidere da te, libera, non hai
bisogno... Il demonio fa capire che Dio è un geloso, è un mostro, e
se Dio è un mostro Dio non c'è. È geloso e non vuole che mangiamo
da questo albero perché non vuole che l'uomo sia come Dio.
Questo
è molto profondo. Allora Eva, affascinata da questo essere lei Dio,
mangiò e diede da mangiare a suo marito. Sapete cosa dice la Genesi?
Che Dio vedendo Maria
Eva e Abramo
Adamo, dice: “Ecco
che l'uomo è diventato come uno di noi.”
Effettivamente
l'uomo è diventato come Dio, perché l'uomo adesso è Dio di se
stesso: quanta gente si alza al mattino domani e fanno quello che gli
pare? Prendono la macchina, fanno colazione, vanno al lavoro e
dirigono loro la loro vita, sono Dio di se stessi. Tutti. Pensano che
sia meglio per essere felici. Tutti vivono per se stessi. È quello
che dice San Paolo, vivono per se stessi. Tutto.
Però
attenzione: le conseguenze di questo atto, dice un filosofo, un
teologo che si chiama Kierkegaard, provoca la morte, la morte
dell'essere dentro all'uomo. Perché la parola essere, essere
persona, quando nell'uomo muore l'essere persona, la parola persona,
in greco la radice è la stessa che la parola personaggio9,
di un'opera di teatro, e attenzione a questo: in un'opera di teatro
il regista dice a uno: “tu
sarai — ecco
l'essere — tu
sarai, in quest'opera di teatro, un principe.”
E [lui] deve essere un principe. E a una ragazza dice: “tu
sarai principessa.”
A un altro dice: “tu
sarai un soldato.”
Cioè, ecco la radice della parola persona
personaggio. E noi, se il demonio dice che non c'è nessun regista,
perché non c'è Dio, ci ha convinto che se esistesse un Dio sarebbe
un dio geloso, che ci vuole castrare con la legge. Allora chi dà a
me l'essere persona, l'essere? Chi me
lo fa se Dio non
c'è?
Noi
sappiamo che Dio ci ha dato l'essere in quanto che tu esisti per me
come figlio mio. Io ti amo. Ma il demonio dice che questo è una
menzogna, non è vero. Pensate oggi quante nazioni, milioni e milioni
di uomini sono atei. Non credono che esista un Dio, né che esista un
Dio creatore, né niente. Allora il mio essere persona viene morto,
perché le radici che mi fanno essere persona sono tagliate10.
Allora, a me, chi mi ha creato? Non lo so. E perché sono stato
creato? Non lo so. E qual'è il mio ruolo? In un'opera di teatro una
ha il ruolo di principessa, un altro di
soldato, ma io,
chi mi ha creato? Chi sono? Che cosa devo fare nella vita? Eccetera.
La
morte oncologica11,
morte dell'essere...
E attenzione adesso: questa del femminicidio.
Oggi stesso parla la donna di quello che l'anno scorso ha ucciso due
bambine bellissime. È stato cercato da tutta la polizia svizzera e
si sapeva che le aveva rapite. Non l'hanno trovato e sappiamo che si
è ucciso. Adesso in Spagna c'è un macello, un uomo che ha ucciso
cinque bambini. Si chiama [incomprensibile] e sta in carcere,
eccetera. Tanti casi
di questo tipo,
donne uccise.
Ma
vi dico una cosa: dicono che questa violenza del gender è a causa
della dualità tra maschio e femmina. Bene, noi diciamo “non è
così”. Questo uomo ha ucciso i bambini per un'altra ragione:
perché se questo uomo è un laico, un secolarizzato, ateo, che ha
lasciato di praticare e non va a Messa, il suo essere persona chi
glielo dà12?
L'amore della moglie. La moglie gli dice come in un'opera di teatro,
“tu sei mio marito. Lo sei, io ti faccio, ti dò l'essere mio
marito.” E lui... questo amore... questo essere amato dalla
moglie...
Ma
se la moglie lo abbandona e va con un'altra donna, questo uomo può
fare una scoperta inimmaginabile: di colpo quella moglie gli ha tolto
l'essere, non lo ama più, e [lui] sperimenta il non essere amato.
Questo si chiama l'inferno, perché Dio è amore. Il primo moto che
sente dentro... sente un amore che è tanto profondo, tanto profondo,
che il primo moto è ucciderla13.
E il secondo moto è, siccome il dolore che sente è quasi mistico,
perché è siderale, è orroroso... non essere amato [lo] ha piombato
in un buco nero eterno, allora pensa: “Come posso far capire a mia
moglie il danno che mi ha fatto, la sofferenza che ho? Che questo è
orribile, orribile, orribile. Lo so: uccidere i bambini14.”
E va e uccide i bambini.
Perché l'inferno esiste. Dio è amore. Ora
siccome loro non sono cristiani, nessuno gli spiega l'antropologia
cristiana, l'ha detto in fondo Shakespeare: “To
be or not to be”, essere o non essere, “that
is the question15”,
ecco il problema vero: chi dà a noi di essere, essere amati, non
possiamo vivere se non siamo amati. Siamo in una famiglia, vogliamo
essere amati dai genitori; dopo, dagli amici della scuola, dopo da
una fidanzata, dopo da una moglie. Non possiamo vivere senza essere
amati.
Il
video si interrompe qui.
Che
dire? Che spero veramente che Argüello fosse ubriaco, sennò ci
sarebbe da prenderlo a sberle per la sua approssimazione, il suo
disprezzo, la sua ignoranza e il suo bieco maschilismo troglodita.
Se
proprio vuoi vederti anche il video lo trovi qui.
1 Naturalmente
l'ideologia del gender non
esiste. Negli Stati Uniti si parla di gender studies,
definiti come studi consacrati alle identità e differenze tra i
generi. Questi sono naturalmente in primis,
il maschile e il femminile, ma per molti l'omosessule, il bisessuale
e il transgender
vanno considerati anche loro come generi a parte.
2 Immagino
che l'espressione derivi dalla cosiddetta teoantropologia di Karl
Barth, secondo il quale l'uomo è determinato ontologicamente dal
fatto che Dio è diventato uomo.
3 Seconda epistola ai Corinzi, 5,14.
4 Ammetto
che mi sfugge qualcosa nella logica di questa frase.
5 Forse
un riferimento all'Articolo Secondo della Dichiarazione Universale
dei Diritti Umani che di ce che ad ogni individuo spettano tutti
i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente
Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di
colore, di sesso, ecc. In cosa poi l'ateismo neghi che al mondo esistono degli uomini e delle donne resta per un grande mistero.
6 Vincitrice
su chi?
7 Ah,
sullo Stato.
8 Vedi
Isaia 14, 12 nella versione spagnola. Nella versione italiana della
CEI Luzbel è semplicemente
Lucifero
9 La
parola persona viene dal latino persona,
parola a sua volta derivata dall'etrusco phersu,
maschera. La parola personaggio deriva dal francese personnage,
che deriva a sua volta da persona.
10 Quindi
o uno è credente, o è morto.
11 Ho
riascoltato più volte, dicendomi che forse diceva ontologica,
ma no, dice proprio oncologica.
12 Ovvero:
se ha ucciso i bambini è perché era ateo. Non fa una piega.
Infatti i credenti non uccidono.
13 E
beh, certo: tutti gli atei che si fanno lasciare dalla moglie
pensano per prima cosa a ucciderla. Sennò che atei sono?
14 Idem.
15 Questa
è la più grottesca interpretazione shakespeariana che mi sia mai
capitato di leggere.