Claudio Messora
"Cara
Laura, volevo tranquillizzarti. Anche se noi del blog di Grillo
fossimo tutti potenziali stupratori, ...tu non corri nessun rischio!"
Questo
scriveva ieri sera in un ispirato tweet Claudio Messora, responsabile
della comunicazione del Movimento 5 Stelle al Senato. La Laura in
questione non è ovviamente quella i cui capei d'oro
erano a l'aura sparsi,
così come Claudio Messora non è Francesco Petrarca. Per
sincerarsene basta vedere quell'imperfetto del congiuntivo seguito da
un presente dell'indicativo (fossimo / non corri)
per constatare che Messora sta alla lingua italiana come Povia al
teorema d'incompletezza di Gödel.
È
di Laura Boldrini che qui si tratta, la Presidente della Camera dei
Deputati, terza carica della Repubblica. Ma esaminiamo più da vicino
il tweet.
Prima
di tutto in quel "Cara Laura, volevo tranquillizzarti"
ciò che salta all'occhio è che Messora e Boldrini si danno del tu.
Magari la Presidente della Camera non lo sapeva, ma i due si danno
del tu. A dire il vero, magari del tu lei non glielo darebbe, ma lui,
il "cittadino" Messora, impavidamente non esita, forse
ispirato da quel dare del tu che già altri "cittadini",
ovvero i citoyens
della Rivoluzione Francese, usavano sistematicamente nei confronti di
quelli che poi mandavano alla ghigliottina. Quelli sì che erano
tempi gloriosi! Quelli sì che seppero sbarazzarsi di tutta una
casta, quella dei nobili, in maniera drastica!
Andiamo
avanti: "Anche se noi del blog di Grillo fossimo tutti
potenziali stupratori". È
il "noi del blog di Grillo"
che fa specie. Non "noi del Movimento 5 Stelle", no: "noi
del blog di Grillo". Come
dire: ciò che ci identifica, ciò in cui ci riconosciamo non è
un'ideologia, un'aspirazione, un progetto, un'utopia, ma è un blog,
sono le parole del Capo. Il blog non appare qui come un luogo di
discussione o di scambio di opinioni, ma come il Libro per
antonomasia, quella Bibbia nella quale i credenti si riconoscono come
"popolo di Dio", proprio perché quella Bibbia è "parola
di Dio". "Non avrai altro Dio all'infuori di me",
dice Dio a Mosé sul Monte Sinai, e lo stesso fa Beppe Grillo,
giuridicamente proprietario del "non-partito" M5S, dal
quale ha l'autorità di espellere chiunque non sia d'accordo con lui.
"Noi del blog di Grillo"
è molto diverso da noi conservatori, noi progressisti, noi di
sinistra o noi di destra, anche perché il blog è in perpetua
evoluzione e "noi del blog"
ne seguiamo e seguiremo sempre le direttive perché Lui non sbaglia
mai. Ave Cæsar!
Comunque
sia, "cara Laura,
[...]
tu non corri
nessun rischio!"
Perché? Beh, ciò che qui è sottinteso è evidente: sei una
racchia, una che neanche uno stupratore la vorrebbe. Gli stupratori,
è noto, vogliono solo le bonazze, quelle che sanno mettersi in
valore, quelle che provocano, quelle che magari poi si lamentano,
però se vengono stuprate è anche colpa loro, visto che provocano.
Sai com'è, cara Laura, mica è colpa nostra se siamo uomini: quelle,
lo stupro se lo vanno a cercare, è ovvio. Certo, noi non siamo
stupratori, ma se lo fossimo... No, stai tranquilla.
Rileggo
il tweet e mi viene una specie di reflusso gastroesofageo misto a una
crisi di diarrea acuta. Mentre il corpo mi sembra volersi svuotare,
l'animo mi rischia l'annegamento in un oceano di squallore. Le narici
mi si contraggono davanti a tanto insopportabile fetore e i polmoni
mi diventano di marmo nel rifiuto di respirare un'aria tanto
inquinata. Vomito, defeco e soffoco in un solo spasmo. Già mi si
presenta davanti l'ingresso del Grande Tunnel. Già il vecchio
Caronte mi tende la mano per aiutarmi a salire in barca.
Ma
poi succede una cosa strana. Mi metto a ridere. Rido fino a piangere
dal ridere. Caronte si allontana, deluso. La minaccia gastrica
sparisce, lo sfintere si calma, respiro di nuovo. Ragiono di nuovo.
Messora,
sei solo un patetico pirla. Non cadrò nella tua trappola. Non mi
abbasserò a lasciarmi scalfire dalle tue marce involuzioni mentali.
Se sei tanto abbietto e spregevole, peggio per te.
Ma
vai a giocare a biglie sull'autosrada!