lunedì 20 gennaio 2014

Un bel viaggetto


Ho voglia di fare un viaggio. Ho dato un'occhiata su internet e ho scoperto un bel posto, in Nuova Zelanda.
La montagna si chiama Taumatawhakatangihangakoauauotamateatu-ripukakapikimaungahoronukupokaiwhenuakitanatahu, il che è un bel nome. Vuol dire più o meno "la montagna dove Tamatua, l'uomo dalle grandi ginocchia, lo scalatore di montagne, il divoratore di terre che ha molto viaggiato, ha suonato il suo flauto nasale per la sua amata".
Il flauto nasale è uno strumento usato in varie zone del Sud-Pacifico. In Nuova Zelanda esistono tre tipi di flauti nasali: quelli in legno, quelli in osso di balena e quelli fatti a partire da una zucca. Questi ultimi assomigliano naturalmente a un'ocarina.
A dire il vero, l'ocarina non è affatto uno strumento tradizionale, bensì l'invenzione di un certo Giuseppe Donati (1836/1925), originario di Budrio, in provincia di Bologna, dove peraltro è nato anche Stefano Accorsi.
La Chiesa Cattolica Apostolica Romana onora 19 Santi che hanno portato il nome di Stefano, nonché 12 Beati omonimi. Naturalmente il più noto di tutti è quello Stefano di cui si parla negli Atti degli Apostoli e che fu lapidato davanti alle porte del Sinedrio.
Il Sinedrio, o "grande assemblea", aveva potere legislativo e giudiziario a Gerusalemme ed era composto da 71 membri.
Che strano: 71 è proprio il numero chimico del lutezio, metallo scoperto nel 1907 da Georges Urbain e Carl Auer von Welsbach. In realtà i due lo scoprirono ognuno per conto suo e fu il francese Urbain a chiamarlo lutezio, in onore di Parigi, il cui antico nome è Lutezia.
Si pensa che il nome latino Lutetia venga dalla radice celtica luteo, che voleva dire palude, e che ritroviamo nella vecchia Lutudarum, città dell'attuale Derbyshire, in Inghilterra.
Il termine derby, comunemente usato per una partita tra due squadre vicine, trova la sua origine in una corsa di cavalli organizzata dal Conte di Derby fin dal 1780, anno del completamento della Reggia di Caserta.
La Reggia di Caserta fu voluta da Carlo di Borbone, Duca di Parma e Piacenza, nonché Re di Napoli e Sicilia, per rivaleggiare con quella di Versailles, occupata da Luigi XVI, che di mestiere faceva il re, ma che come hobby faceva il fabbro.
In realtà all'inizio la parola inglese hobby non voleva dire passatempo, ma cavallo di piccole dimensioni. Nel '400 esisteva il termine hobyn, poi da metà '500 si incominciò a parlare di hobbyhorse, prima in riferimento a un pony, poi a un cavallo giocattolo.
E pensa un po': Giocattolo è stato il nome di una casa automobilistica fondata in Australia nel 1986 e ufficialmente deceduta tre anni più tardi, dopo aver fabbricato solo quindici prototipi.
Chiassà quante volte ti sei chiesto quante case automobilistiche esistano al mondo! È una domanda difficile. Diciamo che oggi come oggi ci sono 39 principali gruppi industriali con attività automobilistiche e 166 singoli marchi. Sono però esistiti altri 242 marchi, tra i quali l'Automobili Florentia, che produsse autovetture dal 1903 al 1910 su licenza Rochet-Schneider, di Lione.
A Lione scorrono due fiumi, il Rodano e la Saona, che sono nettamente più grandi del fiume Tordino e del torrente Vezzola, che fanno di Teramo quella che già i latini chiamavano "la città tra due fiumi".
Ah, Teramo, patria del naturalista Orazio Dèlfico (cui l'accento sulla è dà una vaga risonanza parnassica), che nel 1794 fu il primo a scalare il Gran Sasso lungo "l'aspro versante teramano".
Sotto 1400 metri di roccia del Gran Sasso c'è nientepopodimenoche il più grande laboratorio sotterraneo di fisica nucleare, che è poi quello che l'ex-ministra Gelmini credeva collegato a Ginevra da un tunnel di qualche centinaio di chilometri.
Se dal Gran Sasso si scavasse un tunnel in verticale, anziché in orizzontale, che poi sarebbe un buco, a forza di scavare si arriverebbe in Nuova Zelanda. O quasi: si arriverebbe comunque nelle acque territoriali della Nuova Zelanda, che è il Paese dove c'è Taumatawhakatangihangakoauauotamateaturipukakapikimaungahoro-nukupokaiwhenuakitanatahu. A dire la verità, se si scavasse un buco sotto Taumatawhakatangihangakoauauotamateaturipukakapikimaungaho-ronukupokaiwhenuakitanatahu si arriverebbe molto vicino alla Sardegna.
E allora, che problema c'è? Io in Sardegna ci vado spesso. La prossima volta mi metto a scavare e mi faccio un bel viaggio. Ne ho proprio voglia.