venerdì 29 ottobre 2010

Bunga-bunga

E ci mancava pure il bunga-bunga!
Il sito urbandictionary.com (http://www.urbandictionary.com/define.php?term=bunga-bunga) lo definisce "selvaggio stupro anale di gruppo. Immaginaria punizione per l'attraversamento di una frontiera da parte di una fittizia tribù africana".
Ora sappiamo che questo non è vero: il bunga-bunga è solo un innocente giochetto di gruppo praticato nel salotto di Arcore, giochetto che B. ha imparato dal suo amico Gheddafi.
Io su queste cose non riesco nemmeno più a ridere. Sì, sono convinto che si possa ridere di tutto, ma il problema è che non si può ridere con tutti. E siccome me lo immagino, il nostro Amato Leader, attorniato da giovinette la cui unica aspirazione nell'esistenza è fare la velina e da amici eccitati quanto lui, siccome me li immagino mentre ridono di buon cuore ("Sono una persona di cuore e mi muovo sempre per aiutare chi ha bisogno di aiuto", ha dichiarato oggi B. in una conferenza stampa), a ridere con lui proprio non ce la faccio. E lo detesto anche per questo, l'Amato Leader, perché mi toglie la voglia di quelle risate liberatorie alle quali uno deve potersi sempre lasciar andare nei confronti dei potenti. Ridere di chi si prende sul serio fa bene alla salute, è una necessità, un diritto. Ma lui sguazza in tali abissi di squallore che mi toglie anche il diritto di ridere.
Pochi minuti fa mia moglie ascoltava Radio 2, credo che la trasmissione fosse Caterpillar. I due animatori scherzavano sul bunga-bunga, ma non mi facevano ridere. Avevo l'impressione che anche loro fossero a disagio, che mandassero avanti la trasmissione a fatica.
Mi sono andato a guardare il breve video con la risposta di B. citata sopra (http://www.youtube.com/watch?v=I9sHARV8Qcc) e anche lì, davanti a quella maschera inceronata, a quella faccia finta come una moneta da tre euro, con accanto Bertolaso che sorrideva, la risata mi si è bloccata in gola. Mi è venuto in mente Totò, con la sua famosa pernacchia ne I due marescialli, e mi sono detto che aveva ragione lui. Davanti a tanta volgarità, a tanta impudenza e a tanta tracotanza, su, coraggio, tutti insieme: prrrrrut!
Mi è anche venuta in mente una battuta di Woody Allen in Annie e io. Il suo personaggio andava a fare un discorsetto per la campagna presidenziale di Adlai Stevenson (candidato contro Eisenhower). "Scusate il ritardo, diceva Allen, ma ero con una ragazza e stavo cercando di fare a lei quel che Eisenhower ha fatto al nostro Paese negli ultimi anni " (cito a memoria). L'impressione è che B. e i suoi facciano il bunga-bunga a tutti noi ormai da troppo tempo.