lunedì 14 giugno 2010

Stringiamci a coorte (ecc. ecc.)



Stasera la Nazionale giocherà la sua prima partita dei mondiali di calcio, a Città del Capo. Il Capo in onore del quale la città è stata nominata è naturalmente quello di Buona Speranza, non il nostro Amato Leader, che di speranze non ce ne dà nessuna. Lo specifico perché non si mai...
A proposito del nostro Amato Leader: ieri era nella ridente Bulgaria per inaugurare una statua di Garibaldi e, già che c'era, per festeggiare il compleanno del presidente bulgaro Boiko Borisov, che l'Amato Leader ha più volte creativamente chiamato “il mio amico Boris”. Un po' come se Gheddafi, in visita in Italia, parlasse del “mio amico Luigi”, confondendo il nome del nostro Silvio nazionale con quello del suo genitore (visto che Borisov significa ovviamente “figlio di Boris”).
Il buon Boiko è rimasto impassibile.
Questo nuovo “amico” ha peraltro tratti che ricordano quelli di altri “amici”, come il già nominato Colonnello nonché primo ministro della Grande Jamahiriyya Araba di Libia Popolare e Socialista (nome ufficiale della nostra ex-colonia tripolitana), il presidente belarusso Alexander Lukascenko, parangone di tolleranza, o il primo ministro (nonché ex e futuro presidente) russo Vladimir Putin, generoso donatore di letti extra large .
Boiko Borisov è un uomo, un uomo vero, di quelli con le palle. Basti ricordare una sua dichiarazione nella quale sostenne che “in Bulgaria non ci sono lesbiche, o se ce n'é qualcuna è perché non ha incontrato me.” Tutta l'eleganza di un vero uomo.
Ma lasciamo pedere.
Stasera gioca la Nazionale e il resto non conta. Dopo le numerose dichiarazioni di vari grandi pensatori, tra i quali è giusto ricordare Renzo B., detto la trota, tifare per la nazionale è diventato una specie di gesto politico.
È vero che il Renzo (come si dice ha Milano) le sue belle soddisfazioni ce le ha avute anche quest'anno. Pensate: anche nel 2010 la sua Nazionale, quella padana, ha vinto il campionato del mondo delle nazioni non riconosciute!
Come? Non avete seguito l'avvenimento? Male, malissimo!
Per fortuna ci sono qua io per raccontarvelo.
La fase finale del campionato si sarebbe svolta sull'isola di Gozo (30.000 abitanti, cioè un po' meno dei due terzi di quelli di Rieti), se fase finale ci fosse stata. Ma per avere una fase finale bisogna prima avere dei gironi di eliminazione. Ebbene, ci crediate o no, quei coglioni di etruschi, di valacchi, di corsi, di degar del Vietnam e di rohingya della Thailandia (senza nemmeno parlare dei dogon del Mali e degli inuit dell'Alaska), non hanno voluto partecipare. Una vergogna.
Per fortuna a Gozo erano presenti ben sei squadre: la Padania, Gozo, l'Occitania, il Kurdistan, la Provenza e il Regno delle due Sicilie. (Sì, il Regno delle due Sicilie). Grazie a un gol di Luca Mosti al 24° del primo tempo, la Padania ha trionfato per la terza volta consecutiva.
Ricordiamo che il primo trionfo ebbe luogo il 13 luglio 2008 allo stadio di Gällivare, nella lapponia svedese (goal di Giordan Ligarotti al 7° e di Lorenzo Carlo Colombo al 12°, mentre il secondo si svolse al Bentegodi di Verona il 27 giugno 2009 (goal di Andrea D'Alessandro al 73° e di Andrea Casse al 74°).
Detto questo, stasera mi guardo la partita a Siena con una ventina di amici. Chissà se mi divertirò lo stesso, anche circondato da etruschi.