martedì 1 giugno 2010

Ridateci Pericle

 Pericle, 495/429 a.C.

Discorso di Pericle agli ateniesi

"Qui ad Atene noi facciamo così.
Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi e per questo viene chiamato democrazia.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Le leggi qui assicurano una giustizia uguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell'eccellenza.
Quando un cittadino si distingue, allora egli sarà, a differenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.
Qui ad Atene noi facciamo così.
La libertà di cui godiamo si estende anche alla nostra vita quotidiana. Noi non siamo sospettosi l'uno dell'altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.
Noi siamo liberi, liberi di vivere come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.
Un cittadino ateniese non trascura gli affari pubblici quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa degli affari pubblici per risolvere le sue questioni private.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Ci è stato insegnato a  rispettare i magistrati e ci è stato insegnato anche a rispettare le leggi e a non dimenticare mai che dobbiamo proteggere chi subisce un'offesa.
Ci è stato insegnato anche a rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nel sentimento universale di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile, e benché pochi siano in grado di dar vita a una politica, beh, tutti, qui ad Atene, siamo capaci di giudicarla.
Non consideraiamo la discussione come un'ostacolo sulla strada della democrazia.
Crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma che la libertà sia solo il frutto del valore. 
Insomma, io dichiaro che Atene è la scuola dell'Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando dentro di sé una felice versatilità, la fiducia in sé stesso, la prontezza a far fronte a qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.
Qui ad Atene noi facciamo così."