domenica 1 gennaio 2012

Un anno incominciato bene


Non chiedetemi perché, ma io ho incominciato l'anno leggendomi La biblioteca di babele di Borges. Vi chiedo di non chiedermi il perché semplicemente perché non so più nemmeno io come ci sono arrivato. Stavo leggendo la stampa su internet davanti a una tazza di té verde dello Yunan e a una fetta di panettone, e da lì, non mi ricordo come, sono arrivato a Borges.
Al mattino, una volta fatta colazione, me ne vado a comprare il giornale che poi vado a leggere al caffé. Già, ma il primo dell'anno i giornali non ci sono. Allora, come avevo fatto il giorno di Natale e quello di Santo Stefano, mi sono portato dietro da leggere, perché il mio caffé-post-té mattutino senza leggere non è cosa da fare.
Quindi mi sono letto La biblioteca di babele di Borges, che mi ero scaricato sul mio lettore di ebook, gustandomi il mio primo caffé dell'anno, che dalle mie parti è rigorosamente di marca Sandy. Poi sono tornato a casa e mi sono messo a curiosare su internet.
Ho trovato questa paginetta abbastanza divertente, http://www.boffardi.net/2008/12/31/la-biblioteca-di-babele/, dalla quale poi sono invevitabilmente partito verso altre.
Così mi sono soffermato un po' sul numero di Graham, che non è altro che il 65° della serie 4, 3 3, 3...3, ..., e che quindi è una gran bella cosa.
Poi sono passato al googol, che vale 10.000 decaexilioni (10 miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di miliardi), e dal cui nome è derivato quello di Google per un errore di trascrizione di Sean Anderson, uno studente che lavorava nello stesso ufficio di Larry Page, uno dei fondatori del motore di ricerca.
Dal googol al googolplex il passo è stato breve, visto che il googolplex altro non è che un 1 seguito da un googol. A proposito di googol, mi si permetta di rendere omaggio a un bambino di 9 anni, Milton Sirotta, visto che fu lui a suggerire il nome di questo bel numero al nonno matematico Edward Kastner.
Finito col googol, ho poi inevitabilmente fatto  un giretto dalle parti del megistone, altro gran bel numero, che si scrive ⑩. Il megistone non indica una quantità particolare ed è quindi totalmente inutile per misurare una qualsiasi cosa. Diciamo che il suo ordine di grandezza è simile a quello di tutti i bit dell'universo.
Il valore ⑩, o piuttosto la sua grafia, mi ha inevitabilmente portato verso la notazione Steinhaus-Moser, che, non c'è che dire, è una gran bella cosa pure lei, senza la quale uno sarebbe obbligato a scrivere nn invece di, il che è nettamente più pratico.
Insomma,io sono abbastanza contento di come è incominciato il mio anno.
E voi?