Ieri,
21 aprile, era la Giornata internazionale dell'astronomia e io, un
po' per caso ma anche un po' no, mi sono posto la domanda della
durata di un anno. Mi sono cioè chiesto quanto duri esattamente un
anno. In realtà l'ho fatto perché sto leggendo un bel libro che tra
le altre cose parla anche di questa. E ho scoperto che la domanda è
meno semplice del previsto.
Sappiamo
tutti che un anno civile dura tre volte di fila 365 giorni e poi una
volta 366. Questo almeno è ciò che succede dall'ottobre del 1582,
quando Papa Gregorio XIII, al secolo Ugo Boncompagni, di Bologna,
sostituì il calendario gregoriano al giuliano. Il motivo principale
della riforma fu che la distanza temporale tra due equinozi o due
solstizi è di un po' più di 365 giorni. Se proprio vogliamo essere
pignoli, è di 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 45 secondi. Questa
durata, nota come anno tropico (o solare) non corrisponde però
esattamente a quella del calendario gregoriano, nemmeno tenendo conto
del giorno supplementrare degli anni bisestili. Oltre tutto, la
durata di un giorno del 2018 non è esattamente uguale a quella di un
giorno del 1582, visto in particolare che in media il singolo giorno
si allunga di 1,5 millisecondi per secolo a causa del fatto che la
Terra rallenta. Per questo ed altri motivi se nell'anno 3200 i nostri
pro-pro-pro-ecc.nipoti vorranno che equinozi e solstizi abbiano luogo
alle stesse date di oggi dovranno sopprimere un anno bisestile. E man
mano che passeranno i secoli e i millenni, di anni bisestili ce ne
saranno sempre meno.
Ma
oltre all'anno civile e all'anno solare, esiste naturalmente anche un
anno lunare. C'è chi sostiene che gli uomini conoscessero già
l'anno lunare circa 17.000 anni fa, all'epoca dei graffiti nelle
grotte di Lascaux; c'è chi dice che la cosa successe solo 8.000
anni fa, ma non importa. Ciò che importa è che un anno lunare di 12
lune dura 354 giorni, 8 ore, 48 minuti e 34 secondi.
Last
but not least, c'è pure l'anno
siderale, cioè il tempo che il sole impiega per ritrovarsi nella
stessa posizione nei confronti della Terra rispetto alle stelle. La
sua durata è di 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 10 secondi.
Anche
oggi quindi, anzi oggi più di qualche secolo fa, la parola anno può
volere dire cose diverse, tanto più se oltre a quelli che ho già
citato aggiungiamo l'anno anomalistico, l'eclittico o il gaussiano.
Naturalmente
quello che mi importa non è ricordarmi le durate esatte dei vari
tipi di anni, ché quelle già le ho dimenticate due minuti dopo
averle scritte. No, quello
che mi piace sempre è scoprire, nei campi più diversi, che il mondo
in cui viviamo è più complesso, più ricco e più affascinante
ancora di ciò che credevo. E mi piace ancora di più constatare che
le spiegazioni che cercano di apparire semplici, perfette e
apparentementre logiche, ma che molto spesso sono solo ideologiche,
si rivelano sempre incomplete e parziali. Il bello della scienza è
proprio questo, che non è mai definitiva, che è sempre (o comunque
dovrebbe essere sempre) aperta a nuove scoperte che rimettono tutto
in gioco e cambiano la nostra visione delle cose.
Adesso
devo lasciarti proprio per
questo, perché tra poco vengono a prendermi per portarmi in un altro
paesino dei Pirenei dove nel pomeriggio farò il mio racconto
sulla fisica. In quel
racconto è di questo che parlo, di ciò che Carlo Rovelli chiama lo
zoppicante procedere della scienza,
il che è cosa che mi fa godere come un grillo.