giovedì 28 novembre 2013

Best of


Qualche giorno fa ho passato otto ore al volante, tra la Toscana e la Provenza. Otto ore al volante non sono mai una bella cosa. Se poi le passi percorrendo autostrade che conosci a memoria, con un numero sesquipedale di tunnel e oltretutto sotto una pioggia battente, allora non c'è davvero di che rallegrarsi.
Guidavo, ascoltavo musica e pensavo a questo e a quello, senza impegno. A un certo punto mi sono detto che avrei cercato di fare, mentalmente, una lista dei miei CD preferiti. Errore. Grave errore.
Immediatamente il mio cervello è passato in modalità lista, come lo fa molto più spesso di quanto sia ragionevole per un bipede normalmente costituito.
Come stabilire la lista dei miei CD preferiti? Ho incominciato a pensarci su. Rapidamente mi sono accorto che scegliere un CD piuttosto che un altro sarebbe stato come scegliere tra una banana con la Nutella, un film di Kurosawa e un sigaro cubano. Come sarebbe possibile decidere cosa sia meglio tra le Scene infantili di Schumann, Ne me quitte pas di Brel e Like a Rolling Stone di Dylan?
Allora ho esitato. Ma sai com'è: una volta che hai pensato a una nuova lista non c'è niente da fare, devi andare avanti.
E sono andato avanti.
Premessa: immagina questa lista come una cosa circolare piuttosto che verticale. Voglio dire che non riesco proprio a immaginare un numero 1 seguito da un 2 e così via. Questi CD sono tutti i miei preferiti. Ognuno di loro è il mio preferito, a modo suo, e non ce n'è uno che preferisco più di un altro (vedi banana alla Nutella ecc.). Allora, eccoli qua.
Making Music, di Zakir Hussain. Lo metto per primo perché è forse più emblematico degli altri di ciò che mi piace. Due strumentisti indiani, due occidentali: Zakir Hussain ai tabla, Hariprasad Chaurasia al flauto, Jan Garbarek ai sassofoni tenore e soprano, John McLaughlin alla chitarra. L'ho sentito la prima volta nella macchina di un francese che mi riaccompagnava in albergo dopo una lauta cena a Hyderabad, in India. È stato la mia porta d'ingresso alla musica indiana, da cui sono passato a quella di altri paesi.
Zakir Hussain è figlio del grande Alla Rakha, che fu per anni l'accompagnatore di Ravi Shankar; Hariprasad Chaurasia è il più grande suonatore vivente di bansuri, il tipico flauto traverso in bambù indiano; Jan Garbarek, sassofonista norvegese, è difficilmente classificabile in quanto la sua musica spazia dal jazz al folk al classico; John McLaughlin, chitarrista inglese, è uno che ha suonato tanto con Miles Davis che con i Rolling Stones. Qui un brano dell'album.
Wandererfantasie, ovvero la sonata in do maggiore D760 op. 15 di Schubert, nella versione di Vladimir Ashkenazy (anche se quella di Perahia non è niente male). È un pezzo breve, poco più di venti minuti, che di solito si trova su un CD che comprende anche una sonata di Schubert, o di Schumann. Mi piace ascoltarla al mattino, a colazione, perché è una musica che mi dà energia per tutta la giornata.
Time Out of Mind, trentesimo album di Bob Dylan, pubblicato nel '97. Dylan è il cantante che ho più ascoltato in vita mia. Nel mio IPod ho 31 dei suoi album. Ma questo è davvero straordinario. La voce è roca, in certi momenti assomiglia quasi a quella di Howlin' Wolf. Il testo di Highlands, lunga ballata di 16 minuti che incomincia con My Heart is in the Highlands, titolo di una poesia di Robert Burns, mi fa godere come un grillo ogni volta che l'ascolto. Una perla. Una meraviglia. Qui uno dei pezzi.
Savane, di Ali Farka Touré. La musica del Mali è all'origine di quello che sarebbe poi diventato il blues. Touré apparteneva alla piccola etnia degli Arma, che non conta oggi più di 20.000 persone. Ha suonato con Ry Cooder, con Taj Mahal e con l'immenso suonatore di kora Toumani Diabaté. Ha passato gran parte della sua vita nel suo villaggio natale, Niafunké, di cui è stato anche sindaco, 250 chilometri a sud-ovest di Timbuktu. Suo figlio, Vieux Farka Touré, è anche lui un ottimo chitarrista e cantante. Il CD puoi ascoltarlo qui.
The rain, del gruppo Ghazal. Che dire? L'ho riascoltato ieri ed è gioia pura. Tre musicisti straordinari fanno parte del gruppo: Kayhan Kalhor, iraniano, al kamancéh1, Shujaat Usain Khan al sitar e Sandeep Das alle tabla. Il CD è edito dalla ECM, la casa discografica principalmente jazz, ma aperta alla world music. Un estratto è ascoltabile qui.
Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band, dei Beatles, 1967. Tutti conoscono questo album storico, che però merita di essere riascoltato e riascoltato e riascoltato con attenzione.
Brian Wilson Presents Smile. Nel 1966 i Beach Boys, che avevano pubblicato l'anno prima quel Pet Sounds che avrebbe tanto ispirato i Beatles per Sgt. Pepper's, lavoravano a un nuovo album, destinato a intitolarsi SMILE, quando il loro leader, Brian Wilson, malato di depressione, abbandonò il gruppo. I Beach Boys pubblicarono allora Smiley Smile, che non rifletteva però le intenzioni del suo ideatore. È solo nel 2004 che Wilson ha rimasterizzato e completato Smile, che si è così rivelato come quel capolavoro su cui molti vagheggiavano da quattro decenni. Qui troverai uno dei migliori pezzi dell'album, Good Vibrations.
L'imperatore, concerto per pianoforte e orchestra n° 5 di Beethoven, nellinterpretazione di Arturo benedetti Michelangeli con la Wiener Philarmoniker diretta da Carlo Maria Giulini. L'arrivo delle prime note di piano dopo la lenta introduzione orchestrale mi fa ululare come il lupo di Tex Avery (vedi qui).
Shringar, di Sridhar e Shivakumar Krishnamurti, due fratelli, il primo al sarod e il secondo al violino. Il sarod è uno strumento a corde pizzicate del nord dell'India. Il CD contiene due pezzi, ma il più bello ed emozionante è senz'altro il primo il raga bageshri, un raga notturno del 1500, creato alla corte dell'imperatore Akbar. Un giorno o l'altro dovrei scrivere un post sulla musica classica indiana. Ah, ultima cosa: il CD è pubblicato da Real World, la casa discografica di Peter Gabriel.
Blues In My Bottle, di Lightnin' Hopkins, di gran lunga il mio cantante di blues preferito. Allievo del grande Blind Lemon Jefferson, Hopkins è il più grande rappresentante di quel blues rurale di cui fanno parte giganti come Big Bill Broonzy, Sonny Boy Williamson e il duo Sonny Terry e Brownie McGee. Se non conosci Hopkins, qui c'è un bel pezzo.

Ho elencato dieci CD e mi fermo arbitrariamente qui anche se mi sembra ingiusto trascurare Pirates di Rickie Lee Jones, il Raga Lalit suonato da Hariprasad Chaurasia, Night Silence Desert di Kayhan Kalhor e M.R. Shajarian, I took up the runes di Jan Garbarek, per non parlare di una meravigliosa raccolta di 5 CD di Woody Guthrie.
E Apostrophe (') di Frank Zappa? E Kind of blue di Miles Davis? E Little Criminals di Randy Newman?
Basta, basta...

E le Suite per violoncello solo di Bach?
Ho detto basta!

1Non so se si scriva così in italiano il nome di questo strumento. Su Wikipedia c'è solo un articolo inglese e poche altre lingue, non ce n'è nemmeno uno sulla musica iraniana... Comunque è una specie di viola a tre o quattro corde.