mercoledì 9 febbraio 2011

Siamo ricchi!

Il nostro Amato Leader, leggendario annunciatore di buone notizie e coraggioso incitatore all'ottimismo, ci ha dato stamattina una nuova dimostrazione della sua benevolenza e del suo realismo affermando che “l'Italia è un Paese che ha un debito pubblico elevato, ma ha cittadini che, uso questo termine, sono ricchi”.
Come sempre, Papi ha ragione. Cosa ci dice infatti il dizionario Hoepli online al lemma “ricco”?:
  1. Che possiede beni e sostanze, spec. denaro, in misura superiore al comune. (...)
    SIN. facoltoso, danaroso
    CON. povero, indigente
  2. Fornito in abbondanza di risorse, di beni da cui trarre vantaggio, profitto.
Ovviamente il buon vecchio Hoepli ci dice di più, ma a noi già basta questo. Ci basta sapere che possediamo beni e sostanze, spec. in denaro, in misura superiore al comune e che siamo forniti in abbondanza di risorse, di beni da cui trarre vantaggio, profitto.
Fa bene il flaccidone a ricordarcelo, anzi a dircelo, perché noi non lo sapevamo. Anzi, col nostro abituale disfattismo, eravamo persuasi del contrario.
Ovviamente avevamo torto. Non ci credevamo ricchi perché ci ostinavamo a paragonarci a chissà quali Paperon dei Paperoni. Errore!
Non alzavamo abbastanza lo sguardo, non guardavamo abbastanza in là. Che senso ha paragonarsi ai francesi, agli olandesi o agli svedesi? È al Burundi che bisogna guardare, al Paraguay, al Laos. È vero o no che mediamente siamo più ricchi di un cittadino di Bujumbura, di uno di uno di Asunción e di uno di Vientiane? Certo che è vero!
E allora vogliamo smetterla di rompere le scatole a chi ci governa con dedizione, responsabilità, senso del sacrificio e dello Stato? Noi siamo tanto ricchi che possiamo permetterci un presidente del consiglio ricchissimo. E ché, dite poco?