martedì 1 febbraio 2011

Basta!




Un altro amico del nostro Amato Leader sta per andarsene. Dopo il tunisino Ben Ali, ora è lo zio di Ruby, Mubarak, che sta preparando le valigie.
Non se ne può più. Il potere dei pm comunisti ha ormai valicato le frontiere.
Qualche settimana fa Ilda Boccassini è stata vista da un giornalista del Giornale mentre saliva a bordo di un aereo privato diretto a Tunisi. Insieme a lei c'erano Cochi e Renato con le loro chitarre, il figlio di Rocco Siffredi, tre Chippendales di nazionalità uruguayana e tale Giovanni B., ex-barista del Billionaire. Accompagnata da questi giovani muscolosi e probabilmente lautamente pagati (le indagini sono in corso) la Boccassini è partita per Tunisi dove in pochi giorni, tra un bunga bunga e un altro, ha comperato tonnellate di farina, facendo così salire il prezzo del pane e provocando la rivoluzione tunisina.
L'instancabile pm dalla chioma rossa era tornata da pochi giorni in Italia per infangare Nicole Minetti quando un paparazzo pugliese l'ha fotografata al porto di Brindisi mentre saliva a bordo di uno yacht foderato internamente di marmo di Carrara ed esternamente di pelliccia di visone. Pochi minuti dopo, il natante salpava in direzione del Cairo. Anche questa volta la Boccassini non era sola: con lei viaggiavano il fratello minore di Brad Pitt, il cugino di Fabrizio Corona e sei allievi del liceo Leopold von Sacher-Masoch di Bolzano. La presenza di Luca Zingaretti, segnalata in un primo tempo, è stata poi smentita in quanto l'attore si trovava in quel momento sul set del film Abbasso l'Italia!, per la regia di Roberto Benigni, la cui uscita è prevista per il prossimo maggio. Anche al Cairo l'intraprendente magistrata si è fatta notare: prima per una festa privata all'interno del museo egizio, poi per un'operazione, destinata a rimanere segreta ma svelata dai nostri servizi segreti, consistente nello scaricamento del Nilo di 1428 camion carichi di beni di prima necessità i cui prezzi sono andati alle stelle già dall'indomani nei bazar della capitale.
Ora, di fronte a fatti di tale gravità, ci dobbiamo chiedere: perché i giornali di sinistra non ne hanno parlato? Come può una tale donna continuare a esercitare la sua professione? Quanti vergognosi incidenti di questo tipo dovranno ancora accadere prima che gli italiani capiscano quel che sta succedendo? Come può la sinistra continuare a pretendere che l'Italia non ha nessuna influenza all'estero?
Meno male che Silvio c'è.