venerdì 19 marzo 2010

Paolo e la panettiera

Stamattina alle otto volevo comprare il giornale ma Paolo non aveva ancora aperto il negozio. Paolo certe volte apre un po' in ritardo perché prima viene, poi va a distribuire i giornali in giro per  caffé e forse anche a casa di gente.
Comunque sia, io aspettavo, quando dal vicolo di fronte è sbucata una Panda verde. Al volante c'era una donna bionda che mi ha fatto un grande sorriso e mi ha salutato con la mano. Non l'ho riconosciuta subito a causa dei riflessi sul vetro, ma poi ho visto che era la panettiera.
Io dalla panettiera non ci vado quasi mai perché il pane me lo faccio in casa. Ci vado solo ogni tanto per prendere dei cantucci, o dei biscotti con le pepite di cioccolato. Un giorno le ho detto che il pane me lo facevo in casa e lei m'ha risposto "Bravo! Fai bene!" e m'ha pure regalato un bel pezzo di focaccia. Allora le ho detto che il primo abitante del posto che avevo incontrato quando sono venuto ad abitare qui, meno di due anni fa, era stato suo marito, che adesso è morto, e che mi aveva fatto visitare il retrobottega col bel forno a legna. Abbiamo chiaccherato un momentino e le ho detto che anch'io, anni fa, avevo perso la persona che amavo. Da allora mi accoglie sempre con un grande sorriso e mi regala un pezzo di focaccia.
È anche per cose come queste che amo vivere qui.