Immagine di collisione di due stelle di neutroni
La
notizia mi era sfuggita. Forse perché è venuta fuori lunedì
scorso, mentre ero in Francia a raccontare la mitologia greca a dei
gruppi di studenti delle medie. Tutto preso com'ero a raccontare di Crono che tagliava le palle al babbo Urano e da Paride che voleva fare il furbo dividendo la mela d'oro in tre parti uguali, ai giornali avevo dato solo un'occhiata
rapida. Stamattina però qualcuno ha messo la notizia su Facebook ed è così che me la sono letta.
Non che ci fosse fretta, visto che il
fatto è successo più o meno 130 milioni di anni fa. Tanto per
intenderci, a quei tempi sulla Terra gironzolavano ancora i dinosauri. Erano lì da un
po' più di 100 milioni di anni e ci sarebbero restati per altri 65
milioni, fino all'arrivo dell'asteroide che, andando a spetasciarsi
dalle parti della penisola dello Yucatan, avrebbe provocato non solo
la loro scomparsa, ma anche quella di più del 90% di tutte le specie
viventi, animali e vegetali.
La notizia era che in un angolo di cielo dalle parti della costellazione dell'Idra, alla
periferia della galassia NGC 4993, che fa parte dell'ammasso della
Chioma di Berenice, due stelle di neutroni si erano scontrate. Sono
cose che capitano.
Sempre
tanto per intenderci, le stelle di neutroni nascono quando una stella
massiccia, che è una stella particolarmente calda, luminosa e per
l'appunto massiccia, collassa su se stessa. La stella di neutroni ha
un diametro di qualche decina di chilometri, ma una massa che può
essere anche 3 volte quella del nostro Sole. Il che fa si lei una cosa pesantissima e densissima.
Quando
due stelle di neutroni si avvicinano l'una all'altra si attirano,
per via della forza di gravità. Incominciano a girarsi intorno
sempre più vorticosamente, fino a che bum!, si
scontrano e provocano un'esplosione pazzesca. Quell'esplosione, come
tutte le esplosioni, provoca delle onde. Basta guardare un telefilm
americano per capire che un'esplosione provoca sempre delle onde che, nel caso del telefilm, fanno
fare un salto in aria al detective di servizio, che per fortuna si era
allontanato abbastanza per uscirne indenne, ma non abbastanza da non
fare un volo di vari metri dal quale tu e io usciremmo come minimo
con una frattura del bacino, mentre lui se ne viene fuori con un po'
di polvere sulla giacca.
L'esplosione
di quelle due stelle di neutroni dalle parti della costellazione
dell'Idra ci ha messo 130 milioni di anni per farsi sentire da noi.
Il che, vista la distanza, è normale. E a dire la verità nessuno se
ne sarebbe accorto se nello Stato di Washington, in Louisiana e in
provincia di Pisa non fossero esistiti dei rilevatori di onde
particolarmente sensibili, messi lì apposta per accorgersi
dell'arrivo di quelle onde, che si chiamano onde gravitazionali, cose
delle quali abbiamo tutti sentito parlare per la prima volta un paio
d'anni fa, ma l'esistenza delle quali era stata prevista prima da
Henri Poincaré nel 1905 e poi confermata da Albertino Einstein nel
1916.
Vabbè,
mi dirai, ma, usando un'espressione cara al mio amico Andrea,
kissenefrega. Certo, un sonoro kissenefrega è sempre possibile.
Anche una vita intera fatta di kissenefrega è sempre possibile. Ma
che vita sarebbe? Uno schifìo.
Bada
bene: non dico affatto che tutti
i kissenefrega siano necessariamente negativi. Anzi, sono convinto
che sia importante offrirsi
dei kissenefrega mirati e ponderati. Sono convinto che sia proprio la
scelta dei kissenefrega che fa di ognuno di noi ciò che siamo. Vuoi
qualche esempio dei miei personali kissenefrega? Eccoli qua:
Damien
Hirst espone le sue ultime opere a Venezia. Kissenefrega!
Claudio
Baglioni è il direttore artistico del prossimo festival di Sanremo.
Kissenefrega!
Quest'anno
vanno di moda i tailleur a doppiopetto. Kissenefrega!
Massimiliano
Allegri ha una storia con Ambra Angiolini. Kissenefrega!!!
Così,
tanto per farti qualche esempio.
Al
contrario, le onde gravitazionali no, manco per niente kissenefrega. Perché? Non
lo so. Non ne ho idea.
Perché
sono fatto così, perché le onde gravitazionali e le stelle di
neutroni e i neutrini e la sovrapposizione di stati onda/particella e
i multiversi e tutta quella roba lì mi fa godere come un grillo. Non
c'è un perché, o se c'è non mi interessa, kissenefrega, sono fatto
così e basta. Chebello chebello chebello. Guarda, l'unica cosa che
mi fa girare le scatole è che di quelle cose lì nessuno me ne abbia
parlato quando ero bambino, con
parole semplici e comprensibili, invece di parlarmi della battaglia
di Curtatone e Montanara. Kissenefrega di Curtatone e Montanara e del
generale Radetzky!
Ribada
bene: non dico che a nessuno, proprio a nessuno debba fregare niente di Curtatone e
Montanara. Capisco benissimo che ci sia qualcuno che gode come un grillo
pensando a Curtatone e Montanara. In un certo senso mi fa anche
piacere. Ma per me quello è un kissenefrega automatico.
I
kissenefrega sono importanti. Molto importanti. È grazie a loro che
ognuno di noi diventa un individuo diverso da tutti gli altri. Per
questo i kissenefrega vanno scelti con cura. Soprattutto al giorno
d'oggi, quando, volenti o nolenti, siamo inondati da informazioni che
più kissenefrega di così non si può. Sbagliare
kissenefrega può significare la differenza tra una vita felice e una
tapina, tra un minimo di generosità e un massimo di menefreghismo,
tra dignità e ignominia.
Detto
questo, vedi tu. Scegliti i kissenefrega che vuoi. Io vado a farmi un caffè.
P.S. Qui l'articolo della rivista Science