sabato 21 ottobre 2017

Kissenefrega e Curtatone e Montanara

Immagine di collisione di due stelle di neutroni


La notizia mi era sfuggita. Forse perché è venuta fuori lunedì scorso, mentre ero in Francia a raccontare la mitologia greca a dei gruppi di studenti delle medie. Tutto preso com'ero a raccontare di Crono che tagliava le palle al babbo Urano e da Paride che voleva fare il furbo dividendo la mela d'oro in tre parti uguali, ai giornali avevo dato solo un'occhiata rapida. Stamattina però qualcuno ha messo la notizia su Facebook ed è così che me la sono letta.
Non che ci fosse fretta, visto che il fatto è successo più o meno 130 milioni di anni fa. Tanto per intenderci, a quei tempi sulla Terra gironzolavano ancora i dinosauri. Erano lì da un po' più di 100 milioni di anni e ci sarebbero restati per altri 65 milioni, fino all'arrivo dell'asteroide che, andando a spetasciarsi dalle parti della penisola dello Yucatan, avrebbe provocato non solo la loro scomparsa, ma anche quella di più del 90% di tutte le specie viventi, animali e vegetali.
La notizia era che in un angolo di cielo dalle parti della costellazione dell'Idra, alla periferia della galassia NGC 4993, che fa parte dell'ammasso della Chioma di Berenice, due stelle di neutroni si erano scontrate. Sono cose che capitano.
Sempre tanto per intenderci, le stelle di neutroni nascono quando una stella massiccia, che è una stella particolarmente calda, luminosa e per l'appunto massiccia, collassa su se stessa. La stella di neutroni ha un diametro di qualche decina di chilometri, ma una massa che può essere anche 3 volte quella del nostro Sole. Il che fa si lei una cosa pesantissima e densissima.
Quando due stelle di neutroni si avvicinano l'una all'altra si attirano, per via della forza di gravità. Incominciano a girarsi intorno sempre più vorticosamente, fino a che bum!, si scontrano e provocano un'esplosione pazzesca. Quell'esplosione, come tutte le esplosioni, provoca delle onde. Basta guardare un telefilm americano per capire che un'esplosione provoca sempre delle onde che, nel caso del telefilm, fanno fare un salto in aria al detective di servizio, che per fortuna si era allontanato abbastanza per uscirne indenne, ma non abbastanza da non fare un volo di vari metri dal quale tu e io usciremmo come minimo con una frattura del bacino, mentre lui se ne viene fuori con un po' di polvere sulla giacca.
L'esplosione di quelle due stelle di neutroni dalle parti della costellazione dell'Idra ci ha messo 130 milioni di anni per farsi sentire da noi. Il che, vista la distanza, è normale. E a dire la verità nessuno se ne sarebbe accorto se nello Stato di Washington, in Louisiana e in provincia di Pisa non fossero esistiti dei rilevatori di onde particolarmente sensibili, messi lì apposta per accorgersi dell'arrivo di quelle onde, che si chiamano onde gravitazionali, cose delle quali abbiamo tutti sentito parlare per la prima volta un paio d'anni fa, ma l'esistenza delle quali era stata prevista prima da Henri Poincaré nel 1905 e poi confermata da Albertino Einstein nel 1916.
Vabbè, mi dirai, ma, usando un'espressione cara al mio amico Andrea, kissenefrega. Certo, un sonoro kissenefrega è sempre possibile. Anche una vita intera fatta di kissenefrega è sempre possibile. Ma che vita sarebbe? Uno schifìo.
Bada bene: non dico affatto che tutti i kissenefrega siano necessariamente negativi. Anzi, sono convinto che sia importante offrirsi dei kissenefrega mirati e ponderati. Sono convinto che sia proprio la scelta dei kissenefrega che fa di ognuno di noi ciò che siamo. Vuoi qualche esempio dei miei personali kissenefrega? Eccoli qua:
Damien Hirst espone le sue ultime opere a Venezia. Kissenefrega!
Claudio Baglioni è il direttore artistico del prossimo festival di Sanremo. Kissenefrega!
Quest'anno vanno di moda i tailleur a doppiopetto. Kissenefrega!
Massimiliano Allegri ha una storia con Ambra Angiolini. Kissenefrega!!!
Così, tanto per farti qualche esempio.
Al contrario, le onde gravitazionali no, manco per niente kissenefrega. Perché? Non lo so. Non ne ho idea.
Perché sono fatto così, perché le onde gravitazionali e le stelle di neutroni e i neutrini e la sovrapposizione di stati onda/particella e i multiversi e tutta quella roba lì mi fa godere come un grillo. Non c'è un perché, o se c'è non mi interessa, kissenefrega, sono fatto così e basta. Chebello chebello chebello. Guarda, l'unica cosa che mi fa girare le scatole è che di quelle cose lì nessuno me ne abbia parlato quando ero bambino, con parole semplici e comprensibili, invece di parlarmi della battaglia di Curtatone e Montanara. Kissenefrega di Curtatone e Montanara e del generale Radetzky!
Ribada bene: non dico che a nessuno, proprio a nessuno debba fregare niente di Curtatone e Montanara. Capisco benissimo che ci sia qualcuno che gode come un grillo pensando a Curtatone e Montanara. In un certo senso mi fa anche piacere. Ma per me quello è un kissenefrega automatico.
I kissenefrega sono importanti. Molto importanti. È grazie a loro che ognuno di noi diventa un individuo diverso da tutti gli altri. Per questo i kissenefrega vanno scelti con cura. Soprattutto al giorno d'oggi, quando, volenti o nolenti, siamo inondati da informazioni che più kissenefrega di così non si può. Sbagliare kissenefrega può significare la differenza tra una vita felice e una tapina, tra un minimo di generosità e un massimo di menefreghismo, tra dignità e ignominia.
Detto questo, vedi tu. Scegliti i kissenefrega che vuoi. Io vado a farmi un caffè.

P.S. Qui l'articolo della rivista Science