Un dormitorio a Birkenau
Dall'alto della mia
più totale incompetenza sono un amatore di libri di matematica e di
fisica. Ne leggo relativamente spesso. In questo momento mi sto
pappando In Search of the Multiverse, di John Gribbing, del
quale avevo già letto qualche anno fa In Search of Schrödinger's
cat. Ottime letture.
Quando sono tornato
in Italia, qualche anno fa, ho trovato in una libreria sassarese
Penna, pennello e bacchetta - le tre invidie del matematico,
di Piergiorgio Odifreddi, di cui più tardi ho anche letto Il
Vangelo secondo la scienza. Entrambi i libri mi sono sembrati
abbastanza superficiali. Più tardi ho visto Odiffredi a teatro, in
compagnia di David Riondino, in una dimenticabilissima
conferenza-spettacolo basata su Flatlandia, il classico di
Edwin Abbot. Mi è capitato inoltre più di una volta di leggere
articoli di Odifreddi pubblicati dalla Repubblica e ho sempre sentito
come un fastidio di fondo davanti al suo anticlericalismo così
apparentemente nevrotico e ai suoi ragionamenti che mi sono spesso
sembrati intrisi di vecchio scientismo ottocentesco alla Auguste
Comte.
Questa volta però
Odifreddi l'ha fatta più grossa del solito. Sul suo blog ha
scritto: "Non entro nello specifico delle camere a gas,
perché di esse so appunto soltanto ciò che mi è stato fornito
dal ‘ministero della propaganda’ alleato nel dopoguerra, e non
avendo mai fatto ricerche, e non essendo uno storico, non posso fare
altro che ‘uniformarmi’ all’opinione comune; ma almeno sono
cosciente del fatto che di opinione si tratti, e che le cose possano
stare molto diversamente da come mi è stato insegnato”.
Parlare di
"opinione" a proposito delle camere a gas naziste è
semplicemente ignobile. Giustificare questa ignominia con il fatto di
non essere uno storico e di non avere mai fatto ricerche è di una
stupidità senza limiti. Neanch'io sono uno storico e neanch'io ho
mai fatto ricerche, però ho la debolezza di credere che Ottaviano
abbia effettivamente vinto la battaglia di Azio, che Tamerlano abbia
effettivamente conquistato Delhi massacrandone gli abitanti e che
Garibaldi si sia effettivamente beccato una pallottola nella gamba
destra sull'Aspromonte. Credo anche che i nazisti si siano
effettivamente serviti di camere a gas per massacrare milioni di
ebrei, rom, omosessuali e oppositori di vario genere. Credo infine
che parlare di "opinione" a proposito delle camere a gas
sia una porcata, indegna di un presidente onorario di quell'Unione
degli Atei e degli Agnostici Razionalisti
che ha onorato in passato dello stesso titolo qualcuno come
l'astrofisica Margherita Hack o l'etologo Danilo Mainardi.
Odifreddi
non è nuovo a questo tipo di raccapricciante esternazione. Un anno
fa un suo post fu rimosso dal sito della Repubblica
a causa delle numerosissime proteste. Intitolato Dieci
volte peggio dei nazisti, faceva
un paragone tra l'operazione Piombo Fuso dell'esercito israeliano e
la strage delle Fosse Ardeatine: "Durante
l’operazione Piombo
Fuso di fine
2008 e inizio 2009, infatti, compiuta con le stesse scuse e gli
stessi fini, sono stati uccisi almeno 1400 palestinesi, secondo il
rapporto delle Nazioni Unite, a fronte dei 15 morti
israeliani provocati in otto anni (!) dai razzi di Hamas.
Un rapporto di circa 241 cento a uno, dunque: dieci volte superiore a
quello della strage delle Fosse Ardeatine. Naturalmente, l’eccidio
di quattro anni fa non è che uno dei tanti perpetrati dal governo e
dall’esercito di occupazione israeliani nei territori palestinesi."
Lungi
da me l'idea di giustificare Piombo Fuso e molte altre operazioni
dell'esercito israeliano da molti anni a questa parte. Ma questo non
è il problema.
Il
problema è quello dell'orrenda contabilità da piccolo ragioniere
delle sofferenze e dei drammi, nonché dell'inevitabile confusione
che questo tipo di operazione inevitabilmente genera. E infatti un
anno dopo ecco arrivare questo nuovo post che relega allo status di
"opinione" le camere a gas naziste.
Un
anno fa Odifreddi commentò le critiche ricevuta dalla Repubblica
dicendo che i curatori del sito avevano già in precedenza "spesso
ricevuto lagnanze, molte delle quali probabilmente in latino",
mentre quelle appena giunte erano "questa
volta sicuramente in ebraico".
Il che è come dire che solo i preti si erano lamentati in precedenza
di alcuni dei suoi post e solo gli ebrei si erano lamentati del suo
ultimo post, altra argomentazione intrisa di eleganza e di
intelligenza.
Vorrei
dire a Odifreddi che non sono né prete, né ebreo. Vorrei dirgli che
forse non sono nemmeno completamente cretino (parola nella quale lui
vede l'etimologia di "cristiano"), che non sono nemmeno
cristiano e che non ho l'abitudine di prendere per oro colato tutto
ciò che raccontano i libri di storia. Ma credo di saper riconoscere
uno scritto subdolamente antisemita quando lo leggo. Credo anche di
saper riconoscere un piccolo uomo borioso e ignorante anche quando si
nasconde dietro una cattedra universitaria.