Visto che oggi è il settantesimo compleanno di Bob Dylan e visto che ho recentemente pubblicato un post su di lui e soprattutto su un certo numero di baggianate scritte su di lui (19 aprile), ecco oggi la traduzione di un altro post, di sua mano, disponibile in versione originale all'indirizzo http://www.bobdylan.com/news/my-fans-and-followers.
Avrei voluto pubblicare anche una selezione di link versi articoli e video venuti o tornati fuori oggi, ma sono talmente numerosi che ho rinunciato.
Dixit Bob:
Permettetemi di chiarire un paio di cose sulla cosiddetta controversia cinese che è andata avanti per più di un anno. Prima di tutto nessuno ci aveva mai vietato di suonare in Cina. Questa storia è stata inventata da un promotore cinese che cercava di farmi andare in Cina dopo il Giappone e la Corea. La mia impressione è che avesse già fatto stampare i biglietti e avesse fatto promesse a certi gruppi prima che ci fosse stato un qualsiasi accordo. Non avevamo intenzione di suonare in Cina allora e siccome la cosa non accadde, molto probabilmente il promotore dovette salvarsi la faccia dicendo pubblicamente che il ministero dell'interno cinese mi aveva rifiutato il permesso di suonare. Se qualcuno si fosse dato la pena di verificare con il governo cinese sarebbe stato chiaro a tutti che le autorità cinesi erano all'oscuro di tutto.
Quest'anno ci siamo andati con un altro produttore. Secondo Mojo (rivista inglese di musica che ama autodefinirsi la migliore rivista musicale del mondo) ai concerti sarebbero venuti soprattutto degli stranieri e ci sarebbero stati un sacco di posti vuoti. Falso. Se qualcuno vuole verificare con chi ai concerti ci è venuto scoprirà che si trattava soprattutto di giovani cinesi. Pochissimi stranieri. Gli stranieri erano a Hong Kong, non a Pechino. Su 13.000 posti ne abbiamo venduti circa 12.000 e i biglietti restanti sono stati regalati a degli orfanotrofi. È vero che la stampa cinese mi ha reclamizzato come un'icona degli anni '60, pubblicando molte foto di Joan Baez, Che Guevara, Jack Kerouac e Allen Ginsberg. Il pubblico del concerto probabilmente non conosceva nessuno di loro. Ciò nonostante ha risposto con entusiasmo alle canzoni dei miei quattro o cinque ultimi CD. Chiedete a chi c'era. Erano giovani e secondo me non conoscevano nemmeno le mie vecchie canzoni.
Quanto alla censura, il governo cinese aveva chiesto la lista delle canzoni che avrei suonato. Non c'è una risposta logica a questo, quindi gli abbiamo mandato la lista delle canzoni dei concerti degli ultimi tre mesi. Se c'è stata una qualsiasi canzone, un verso o una riga censurata nessuno me l'ha mai detto e abbiamo suonato tutte le canzoni che volevamo suonare.
Tutti sanno che c'è ormai un cacazillione* di libri su di me, già usciti o destinati a uscire nel prossimo futuro. Quindi vorrei incoraggiare chiunque mi abbia mai incontrato, sentito o anche solo visto, a darsi da fare per scribacchiare il suo libro. Non si mai, magari uno buono verrà fuori.
*cacazillione è la mia personale ed elegante traduzione dell'inglese gazillion, parola che indica un ipotetico numero enorme