La Via Lattea vista dal Grand Canyon
Allora,
incominciamo dall'inizio.
All'inizio
non c'era niente. O magari c'era qualcosa, anzi probabilmente c'era
qualcosa, ma siccome nessuno ne sa niente diciamo pure che all'inizio
non c'era niente. Poi c'è stata una roba tipo oscillazione
quantistica e bang! Anzi, big bang. E circa 13,8 miliardi di anni fa è
venuto fuori l'Universo, che si è messo a fare un sacco di cose
rapidissime e caldissime. Poi si è dato una calmata.
Adesso
c'erano delle polveri, che si sono messe a girare e a formare delle
stelle e delle galassie e degli ammassi di galassie e dei
super-ammassi di galassie. Di quelle cose lì l'Universo ne ha fatte
un sacco, tant'è vero che oggi c'è chi dice che di galassie ce ne
siano 200 miliardi e chi dice che ce ne siano 2.000. E comunque
l'Universo continua a farne di nuove, mentre ne distrugge altre,
facendole scontrare come macchinine del luna-park.
Comunque
sia, dopo un po' più di 9 miliardi di anni di lavoro, l'Universo ha
tirato fuori il Sole. E già che c'era ha tirato fuori anche i
pianeti del Sistema Solare mettendo insieme delle polveri che
passavano da quelle parti.
Sono
passati altri 5 miliardi di anni e poi, sempre da quelle polveri, è
venuta fuori la Terra, che però non funzionava molto bene. Per
fortuna qualche centinaia di migliaia di anni dopo è arrivato un
pianeta vagante che si chiamava Theia e che ha dato una tale botta
alla Terra che non solo l'ha inclinata come si deve, ma le ha anche
strappato via tanta di quella polvere e tante di quelle rocce che
tutta quella roba lì ha finito per formare la Luna, il che è una
bella cosa.
Sulla
Terra c'erano vulcani dappertutto e a forza di sputare fuori cose
varie che non aveva voglia di tenersi in pancia, la Terra si è
ritrovata con intorno una bella atmosfera piena di vapore acqueo che,
condensandosi, ha creato gli oceani. E così, circa 3,5 miliardi di
anni fa, negli oceani è nata la vita terrestre. Dico terrestre
perché mi stupirei molto se su nessun altro tra i miliardi di
miliardi di pianeti che ci sono in giro non ci fossero altre vite non
terrestri. Ma andiamo avanti.
Le
prime forme di vita terrestri non erano un granché: degli
sputacchini di batteri sottomarini che non erano cosa di cui
vantarsi. Però, metti insieme due batteri oggi, mettine insieme
quattro domani, prima sono nate le cellule e poi i pesci.
Intanto
dall'acqua usciva un supercontinente che si chiamava Rodinia, anche
se non c'era in giro nessuno per chiamarlo così, che però poi si
divideva in piccoli continenti separati, che però separati non
stavano bene e si sono riuniti di nuovo per formare prima la Pannotia
e poi la Pangea. Ma, com'è come non è, la Pangea si è divisa di
nuovo e 180 piccoli milioncini di anni fa ha finito per
formare i nonni dei continenti di oggi.
Intanto,
a forza di sputare fuori lapilli e magma, la maggior parte dei
vulcani si sono calmati e la temperatura è scesa fino a trasformare
tutta la Terra in una specie di palla di neve. Finché la palla di
neve si è sciolta e un pesce, non si sa bene quale, ha dato
un'occhiata fuori dall'acqua e ha visto che c'erano delle piante. Gli
sono piaciute e lui ha deciso di vivere all'aria aperta e di imparare
a respirare. Allora si è fabbricato dei polmoni. Poi ha chiamato
vari amici e i pesci — non tutti, ce ne sono che non ne hanno
voluto sapere di vivere in mezzo ai gerani e alle betulle — i
pesci sono venuti fuori in massa e hanno incominciato a trasformarsi
in animali piccolini e poi sempre più grossi. A forza di giocare a
io sono più grosso di te sono nati i dinosauri.
È
passato un altro sacco di tempo. I dinosauri se la spassavano e non avevano
paura di niente, tutt'al più si ammazzavano e si mangiavano un po'
tra di loro.
Ma
a questo punto è successo il patatrac. Una sessantacinquina di
milioni di anni fa, dalle parti dello Yucatan messicano — se
vogliamo essere precisi, dalle parti del villaggio di Chicxulub —
bang! Dal cielo è caduto un sasso. Dico un sasso perché rispetto al
pianeta vagante che aveva colpito la Terra qualche miliardo di anni
prima non era cosa: misurava tra 5 e 15 chilometri, roba da poco.
Però quella roba da poco è arrivata a una tale velocità che ha
comunque sollevato un gran polverone incandescente. Col tempo la polvere si è raffreddata e si è messa a girare
intorno alla Terra fino a formare una nuvola omogenea e così densa che per vari
anni i raggi del Sole non passavano più. Risultato: più del 90%
delle specie animali e vegetali sono andate kaputt.
Tra
i sopravvissuti però c'erano dei mammiferini di poco conto che, col
passare dei secoli e dei millenni, si sono divertiti a diversificarsi fino a
diventare un po' formichine e un po' mammut, con tutte le cose che ci
sono in mezzo. Tutte, meno noi uomini, donne e deputati, che non
esistevamo ancora.
In
realtà è solo 4,5 milioni di anni fa, o poco più, che una scimmia
dell'Africa orientale ha trovato che era più comodo camminare su due
zampe invece che su quattro. Lei non lo sapeva, ma era un
Australopithecus anamensis. Ma i suoi pro-pro-pro-ecc.nipoti
si sono estinti in qualche centinaio di migliaia di anni, lasciando
il posto a delle scimmie che magari non erano più carine, però
erano più intelligenti.
Ormai
l'avrai capito, è sempre un po' la stessa storia: gli
australopitechi si sono trasformati, i loro discendenti si sono
trasformati a loro volta, e via così fino a 2 o 300 mila anni fa,
quando è venuto fuori l'Homo sapiens, che molto sapiens non
era ancora, però lo era un po' di più dei suoi antenati.
Questo
sapiens ci ha messo un po' prima di andare a curiosare fuori
dall'Etiopia e dai paesi vicini, a occhio e croce tra 150 e 200.000
anni. Poi però, una volta partito non si è più fermato. 50.000
anni fa è arrivato in Australia e 40.000 anni fa in Europa. Il che è
strano, visto che l'Australia è molto più lontana dall'Etiopia
dell'Europa, ma si vede che al sapiens interessava andare verso est,
forse per vedere dove sorgeva il sole.
Comunque
sia, una volta arrivato in Europa si è trovato bene. Finché è
arrivata una glaciazione. Faceva un freddo cane. Ghiaccio dappertutto. Lui allora è
scappato verso il Medio Oriente e già che c'era ha fondato la
civiltà. Poi però, quando i ghiacci si sono ritirati, tra 15 e
20.000 anni fa, è tornato indietro ed è andato a fare il bagno a
Saint-Tropez, ma anche a Napoli e persino a Lisbona. Senza
dimenticare il fatto che altri sapiens non ne avevano voluto sapere
di andarsene dall'Africa e avevano finito col popolare tutto il loro
continente.
Di
uomini ormai ce n'erano un po' dappertutto, dall'Irlanda allo Sri
Lanka, passando dall'Estonia e dalle steppe russe. Ed è proprio da
quelle steppe che 5.000 anni fa sono sbucati gli Yamnaya, che erano
molto alti. E infatti è a loro che dobbiamo di essere in media più
alti dei sardi, visto che in Sardegna gli Yamnaya non ci sono mai
andati — e non hanno mai saputo cosa si perdevano.
Ma
ormai tutti se ne andavano in giro da una parte all'altra. Così, per
esempio, pare che molti irlandesi discendano dagli iberi, mentre
molti celti hanno antenati francesi, o belgi.
Ormai
lo studio dei marcatori genetici dimostra ampiamente che in ognuno di
noi c'è sangue che viene da varie parti del mondo. L'unica eccezione
è quella degli aborigeni australiani che, avendo vissuto per decine
di migliaia di anni da soli, hanno mantenuto una certa omogeneità
genetica.
Tutto
questo per dire che chi si ostina a parlare di "razze"
umane è un imbecille. Esattamente come chi dice a questo o a quello
di starsene a casa sua.
Come
dici? No, io Salvini non l'ho nominato.