domenica 20 agosto 2017

Incominciamo dall'inizio

La Via Lattea vista dal Grand Canyon

Allora, incominciamo dall'inizio.

All'inizio non c'era niente. O magari c'era qualcosa, anzi probabilmente c'era qualcosa, ma siccome nessuno ne sa niente diciamo pure che all'inizio non c'era niente. Poi c'è stata una roba tipo oscillazione quantistica e bang! Anzi, big bang. E circa 13,8 miliardi di anni fa è venuto fuori l'Universo, che si è messo a fare un sacco di cose rapidissime e caldissime. Poi si è dato una calmata.

Adesso c'erano delle polveri, che si sono messe a girare e a formare delle stelle e delle galassie e degli ammassi di galassie e dei super-ammassi di galassie. Di quelle cose lì l'Universo ne ha fatte un sacco, tant'è vero che oggi c'è chi dice che di galassie ce ne siano 200 miliardi e chi dice che ce ne siano 2.000. E comunque l'Universo continua a farne di nuove, mentre ne distrugge altre, facendole scontrare come macchinine del luna-park.

Comunque sia, dopo un po' più di 9 miliardi di anni di lavoro, l'Universo ha tirato fuori il Sole. E già che c'era ha tirato fuori anche i pianeti del Sistema Solare mettendo insieme delle polveri che passavano da quelle parti.

Sono passati altri 5 miliardi di anni e poi, sempre da quelle polveri, è venuta fuori la Terra, che però non funzionava molto bene. Per fortuna qualche centinaia di migliaia di anni dopo è arrivato un pianeta vagante che si chiamava Theia e che ha dato una tale botta alla Terra che non solo l'ha inclinata come si deve, ma le ha anche strappato via tanta di quella polvere e tante di quelle rocce che tutta quella roba lì ha finito per formare la Luna, il che è una bella cosa.

Sulla Terra c'erano vulcani dappertutto e a forza di sputare fuori cose varie che non aveva voglia di tenersi in pancia, la Terra si è ritrovata con intorno una bella atmosfera piena di vapore acqueo che, condensandosi, ha creato gli oceani. E così, circa 3,5 miliardi di anni fa, negli oceani è nata la vita terrestre. Dico terrestre perché mi stupirei molto se su nessun altro tra i miliardi di miliardi di pianeti che ci sono in giro non ci fossero altre vite non terrestri. Ma andiamo avanti.

Le prime forme di vita terrestri non erano un granché: degli sputacchini di batteri sottomarini che non erano cosa di cui vantarsi. Però, metti insieme due batteri oggi, mettine insieme quattro domani, prima sono nate le cellule e poi i pesci.

Intanto dall'acqua usciva un supercontinente che si chiamava Rodinia, anche se non c'era in giro nessuno per chiamarlo così, che però poi si divideva in piccoli continenti separati, che però separati non stavano bene e si sono riuniti di nuovo per formare prima la Pannotia e poi la Pangea. Ma, com'è come non è, la Pangea si è divisa di nuovo e 180 piccoli milioncini di anni fa ha finito per formare i nonni dei continenti di oggi.

Intanto, a forza di sputare fuori lapilli e magma, la maggior parte dei vulcani si sono calmati e la temperatura è scesa fino a trasformare tutta la Terra in una specie di palla di neve. Finché la palla di neve si è sciolta e un pesce, non si sa bene quale, ha dato un'occhiata fuori dall'acqua e ha visto che c'erano delle piante. Gli sono piaciute e lui ha deciso di vivere all'aria aperta e di imparare a respirare. Allora si è fabbricato dei polmoni. Poi ha chiamato vari amici e i pesci — non tutti, ce ne sono che non ne hanno voluto sapere di vivere in mezzo ai gerani e alle betulle — i pesci sono venuti fuori in massa e hanno incominciato a trasformarsi in animali piccolini e poi sempre più grossi. A forza di giocare a io sono più grosso di te sono nati i dinosauri.

È passato un altro sacco di tempo. I dinosauri se la spassavano e non avevano paura di niente, tutt'al più si ammazzavano e si mangiavano un po' tra di loro.

Ma a questo punto è successo il patatrac. Una sessantacinquina di milioni di anni fa, dalle parti dello Yucatan messicano — se vogliamo essere precisi, dalle parti del villaggio di Chicxulub — bang! Dal cielo è caduto un sasso. Dico un sasso perché rispetto al pianeta vagante che aveva colpito la Terra qualche miliardo di anni prima non era cosa: misurava tra 5 e 15 chilometri, roba da poco. Però quella roba da poco è arrivata a una tale velocità che ha comunque sollevato un gran polverone incandescente. Col tempo la polvere si è raffreddata e si è messa a girare intorno alla Terra fino a formare una nuvola omogenea e così densa che per vari anni i raggi del Sole non passavano più. Risultato: più del 90% delle specie animali e vegetali sono andate kaputt.

Tra i sopravvissuti però c'erano dei mammiferini di poco conto che, col passare dei secoli e dei millenni, si sono divertiti a diversificarsi fino a diventare un po' formichine e un po' mammut, con tutte le cose che ci sono in mezzo. Tutte, meno noi uomini, donne e deputati, che non esistevamo ancora.

In realtà è solo 4,5 milioni di anni fa, o poco più, che una scimmia dell'Africa orientale ha trovato che era più comodo camminare su due zampe invece che su quattro. Lei non lo sapeva, ma era un Australopithecus anamensis. Ma i suoi pro-pro-pro-ecc.nipoti si sono estinti in qualche centinaio di migliaia di anni, lasciando il posto a delle scimmie che magari non erano più carine, però erano più intelligenti.

Ormai l'avrai capito, è sempre un po' la stessa storia: gli australopitechi si sono trasformati, i loro discendenti si sono trasformati a loro volta, e via così fino a 2 o 300 mila anni fa, quando è venuto fuori l'Homo sapiens, che molto sapiens non era ancora, però lo era un po' di più dei suoi antenati.

Questo sapiens ci ha messo un po' prima di andare a curiosare fuori dall'Etiopia e dai paesi vicini, a occhio e croce tra 150 e 200.000 anni. Poi però, una volta partito non si è più fermato. 50.000 anni fa è arrivato in Australia e 40.000 anni fa in Europa. Il che è strano, visto che l'Australia è molto più lontana dall'Etiopia dell'Europa, ma si vede che al sapiens interessava andare verso est, forse per vedere dove sorgeva il sole.

Comunque sia, una volta arrivato in Europa si è trovato bene. Finché è arrivata una glaciazione. Faceva un freddo cane. Ghiaccio dappertutto. Lui allora è scappato verso il Medio Oriente e già che c'era ha fondato la civiltà. Poi però, quando i ghiacci si sono ritirati, tra 15 e 20.000 anni fa, è tornato indietro ed è andato a fare il bagno a Saint-Tropez, ma anche a Napoli e persino a Lisbona. Senza dimenticare il fatto che altri sapiens non ne avevano voluto sapere di andarsene dall'Africa e avevano finito col popolare tutto il loro continente.

Di uomini ormai ce n'erano un po' dappertutto, dall'Irlanda allo Sri Lanka, passando dall'Estonia e dalle steppe russe. Ed è proprio da quelle steppe che 5.000 anni fa sono sbucati gli Yamnaya, che erano molto alti. E infatti è a loro che dobbiamo di essere in media più alti dei sardi, visto che in Sardegna gli Yamnaya non ci sono mai andati — e non hanno mai saputo cosa si perdevano.

Ma ormai tutti se ne andavano in giro da una parte all'altra. Così, per esempio, pare che molti irlandesi discendano dagli iberi, mentre molti celti hanno antenati francesi, o belgi.

Ormai lo studio dei marcatori genetici dimostra ampiamente che in ognuno di noi c'è sangue che viene da varie parti del mondo. L'unica eccezione è quella degli aborigeni australiani che, avendo vissuto per decine di migliaia di anni da soli, hanno mantenuto una certa omogeneità genetica.

Tutto questo per dire che chi si ostina a parlare di "razze" umane è un imbecille. Esattamente come chi dice a questo o a quello di starsene a casa sua.

Come dici? No, io Salvini non l'ho nominato.