Bendetto IX
Il papa va in pensione. E sulla stampa
si segnalano precedenti, tra i quali il più conosciuto è ovviamente
quello di Celestino V, che si dimise il 13 novembre 1294 con una
bolla che diceva:
“Io Papa Celestino V, spinto da
legittime ragioni, per umiltà e debolezza del mio corpo e la
malignità della plebe, al fine di recuperare con la consolazione
della vita di prima, la tranquillità perduta, abbandono liberamente
e spontaneamente il Pontificato e rinuncio espressamente al trono,
alla dignità, all'onere e all'onore che esso comporta, dando sin da
questo momento al sacro Collegio dei Cardinali la facoltà di
scegliere e provvedere, secondo le leggi canoniche, di un pastore la
Chiesa Universale”.
Il riferimento alla malignità della
plebe è ovviamente una chicca.
Gli altri papi dimissionari sono stati Clemente I (le cui dimissioni paiono però storicamente dubbie), Ponziano, senza numero, che finì esule in Sardegna, Benedetto IX, Silverio, anche lui senza numero, e Gregorio XII.
Il caso più divertente fu senza dubbio quello di
Benedetto IX, che fu papa...
tre volte: dal 1033 al 1045, per qualche mese ancora nel 1045 e
infine dal 1047 al 1048.
Secondo alcuni fu fatto papa la prima
volta a undici o dodici anni, secondo altri a ventuno. Era comunque
uno precoce, oppure molto raccomandato. Il 13 gennaio 1045 fu
cacciato da Roma e sostituito da Silvestro III. Poi però Benedetto, che aveva continuato a pretendersi papa, scomunicò Silvestro,
lo fece cacciare e tornò a Roma in marzo. A questo punto Silvestro,
al secolo Giovanni de' Crescenzi Ottaviani, se ne andò e si vide
pure condannato come antipapa.
Benedetto era lì tranquillo, più
papa che mai, ma gli venne voglia di sposarsi con la figlia di
Gerardo di Galeria, figlio di Rinerio, Conte di Sabina, che era uno di quelli che avevano complottato per
mettere Silvestro al suo posto. Senza esitare, diede le sue
dimissioni. Siccome però non era stupido, prima di andarsene
vendette il suo titolo di papa al suo padrino, Giovanni de' Graziani,
per la modica somma di 650 chili d'oro. Così Giovanni diventò
Gregorio VI.
Senonché venne fuori che Gerardo di
Galeria aveva promesso sua figlia a Benedetto solo per sbarazzersene (di Benedetto, non della figlia; oppure di tutti e due, non si sa). E all'ex
nonché futuro Benedetto IX girarono talmente i santissimissimi
(quelli del papa sono così) che si mise a voler riprendere il
papato. Il che, ovviamente, suscitò tutto un ambaradan che andò
avanti per vari mesi, talmente che a un certo punto c'erano a Roma
ben tre papi: Gregorio VI, Benedetto IX e Silvestro III. Lo so, le
cose cominciano ad essere un po' complicate, ma non preoccuparti,
questo post non è molto lungo.
Enrico III, Sacro Romano Imperatore
che, come tutti sappiamo, era figlio di Corrado II e di Gisella di
Svezia, davanti a tutto questo popò di casino, disse “'un se ne
po' più” (lo disse in tedesco, ma il senso era quello). Partì per
Roma e decise di nominare papa tale Sutigero, vescovo di Bamberga, in
Baviera, che diventò così Clemente II il giorno di Natale del 1046.
Lo stesso giorno Clemente incoronò Enrico imperatore in pompa
magna, attribuendogli anche il diritto di continuare a scegliere il
papa in futuro.
Senonché, Clemente morì
nell'ottobre 1047, pare avvelenato da Benedetto, che
immediatamente rioccupò il palazzo del Laterano dicendo a tutti che
il papa era lui, anche se era già stato cacciato via una volta e
aveva dato le dimissioni un'altra.
A questo punto c'erano: 1) un papa in
funzione per la terza volta, Benedetto IX; 2) un papa morto, Clemente
II; 3) un papa cacciato, Gregorio VI; 4) un altro papa cacciato,
Silvestro III. La situazione si faceva confusa.
Finalmente nel 1048 Benedetto fu
definitivamente preso a pedate nel suo augusto deretano da Bonifacio Conte di Toscana su
ordine del solito Enrico III. Per la cronaca, è così che tale
Poppone di Bressanone, che già era stato nominato papa un anno prima
da Enrico, ma che non aveva potuto esercitare il suo pontificato per
via di Benedetto, potè finalmente usufruire del corrispondente
medievale della papamobile col nome di Damaso II. Che, ne converremo
tutti, è un bel nome.
E dopo questo brillante momento di
storia papale vado a farmi un buon caffé.