sabato 19 giugno 2010

Siamo tutti spiati?



Il nostro Amato Leader dà i numeri. Peccato che siano sbagliati.
Qualche giorno fa, in uno di quegli impulsi didattici che lo caratterizzano, aveva spiegato, davanti alla Confcommercio, che ci sono in Italia “150.000 telefoni controllati (…) Considerando cinquanta persone per ogni telefono, vengono fuori così sette milioni e mezzo di persone che possono essere ascoltate.”
Oggi però ha aggiunto che “non è lontano dal vero chi ipotizza dieci milioni di intercettati, vale a dire un italiano su sei.”
Se la prima dichiarazione è del 15 giugno e la seconda del 18, non possiamo mancare di notare un aumento di due milioni e mezzo di persone nelle autorevoli stime del palazzinaro dai capelli finti.
Ora, se le cose dovessero continuare così, al ritmo di due milioni e mezzo supplementari ogni tre giorni, — e nulla ci permette di dubitarne — è verso fine settembre che sarà lecito pretendere che tutto il popolo italiano è sotto ascolto, compresi i neonati, i sordomuti e le suore di clausura.
Probabilmente è per timore di essere intercettato che il Grande Arrestatore di mafiosi, nonché amico di lunga data di Marcello Dell'Utri non ha prima telefonato al Ministero di Grazia e Giustizia per farsi dare le cifre ufficiali. Secondo quel covo di comunisti infatti, i telefoni intercettati sono un po' meno di 132.500.
Attenzione: i telefoni, non le persone. Il che vuol dire che se si vogliono intercettare le telefonate di un uomo d'affari gli si intercettano il telefonino, il telefono di casa, quello o quelli dell'ufficio e magari anche quelli della moglie, dell'amante e, chissà, della mamma. Secondo le stime della Sios, una delle società private addette alle intercettazioni, “intercettare una persona significa mettere sotto controllo 5,3 telefoni”. Ora, se in Italia siamo più o meno sessanta milioni, se i telefoni intercettati sono meno di 132.500 e se in media per intercettare una persona si intercettano cinque telefoni, viene fuori che gli italiani o residenti non italiani intercettati sono circa 85.000. Andiamo pure a considerare, come ci suggerisce l'Amato Leader, che ogni persona intercettata parla ad altre cinquanta persone: il risultato approssimativo è di 425.000 persone, compresi la parrucchiera della moglie, la zia Federica a cui si augura buon Natale per telefono perché abita a Cantù, il fiorista che verifica se c'è qualcuno perché deve portare un mazzo di fiori, la signorina della Vodafone che chiama per un'offerta e il pensionato novantacinquenne che ha sbagliato numero.
Non so se 425.000 persone siano tante o poche. Non lo so e quindi non esprimo nessuna opinione a proposito.
Ma so che 425.000 devo moltiplicarlo per più di 23 per arrivare a dieci milioni. E non ho fatto la Bocconi...