lunedì 3 ottobre 2011

Dei neutrini

Trinh Xuan Thuan

Nonostante la triste notizia della non-esistenza di un tunnel tra Ginevra e il Gran Sasso, notizia data in un primo tempo da un comunicato ufficiale del ministero dell'istruzione, università e ricerca dell'eccellente e istruitissima Mariastella Gelmini, il fatto resta: pare che i neutrini vadano più veloci della luce.
Prendendoci la briga di ricordare che la velocità della luce non è di 300.000 chilometri al secondo, ma più precisamente di 299.792,458, è comprensibile che gli scienziati del CERN di Ginevra abbiano creduto di avere le traveggole quando i loro autovelox hanno indicato 299.792,458.000.006. Al 6 finale non riuscivano proprio a crederci, tant'è che hanno passato sei mesi a verificare l'autovelox, ad assicurarsi che il tunnel della Gelmini fosse davvero sgombro e che nessuno di loro avesse bevuto un Campari di troppo prima di fare i conti.

Ma forse è bene ricordare cos'è un neutrino, anche solo per l'aspetto poetico e perfettamente astruso della faccenda.
Un neutrino è un fermione, cioè una particella elementare diversa da un bosone (mi raccomando: sempre ricordarsi di non confondere fermioni e bosoni...).
Se ho capito bene è anche un quark, e pure un leptone (fosse un adrone, cambierebbe tutto...).
Ha uno spin, cioè un momento angolare intrinseco (il che dice molto a noi comuni mortali...) di un valore di 1/2.
Ha una massa di 0,05 eV/c2, ovvero di 0,05 elettronvolt moltiplicati per il quadrato della velocità della luce (e le cose diventano sempre più chiare...).
Non ha carica elettrica.
Non ha carica di colore (il che non ha niente a che fare coi pennarelli, ma con l'interazione forte caratteristica di quark e gluoni).
Insomma, il neutrino è un robo che è inutile che noi semplici mortali cerchiamo di capire cosa sia, tanto non ci riusciremmo.
Fondamentalmente è un coso tanto piccolo che ce ne sono quantità che attraversano continuamente i nostri corpi, ma anche i muri delle case, le montagne e perfino i cervelli dei nostri politici (che nonostante le apparenze pare proprio siano più grandi di un fermione) senza che la cosa ci faccia un baffo.
Mi direte allora: “Ma, scusa, perché dovremmo preoccuparci di questi affari che non vedremo né sentiremo mai quando invece la Fiorentina si è fatta rimontare dalla Lazio e Ivano Fossati ha detto che non vuole più cantare?” Giusta osservazione, ma un tantino miope.
Di fatto 'sti neutrini, avendo percorso 732 chilometri in 6 miliardesimi di secondo in meno della sacrosanta velocità della luce , hanno 1) relativizzato Einstein, che della relatività è stato il papà, 2) provocato un terremoto con tanto di tsunami nel mondo di quelli che di queste cose si occupano, e 3) aperto nuovi orizzonti sulla comprensione del mondo in cui viviano, il che è una cosa comunque importante e direi pure fondamentale.

In realtà tutto quanto sopra non è in fondo che un pretesto per segnalarvi l'esistenza di un libro bellissimo, che sarà anche stato scritto nel 1998 e non tiene quindi conto delle ultime scoperte, ma che è pero una meraviglia di semplicità e di poesia. L'autore è uno dei miei idoli (tipo Bob Dylan, Alfred Jarry, o Benvenuto Cellini): l'astrofisico vietnamita Trinh Xuan Thuan, attualmente professore all'università della Virginia e ricercatore associato all'istituto di astrofisica di Parigi. A mio modesto parere, Trinh è il migliore volgarizzatore scientifico vivente e, laddove altri sembrano sforzarsi in maniera un po' macchinosa di creare dei ponti comprensibili tra scienza e coscienza, ovvero tra sapere scientifico e spiritualità, lui lo fa con una generosità, una chiarezza e un'intensità davvero ammirevoli.
Due soli dei suoi libri sono tradotti in italiano: uno è Dal big bang all'illuminazione, dialogo con Matthieu Ricard, monaco buddista tra i principali collaboratori del Dalai Lama; l'altro, quello più importante, è Il caos e l'armonia. Bellezze e simmetrie del mondo fisico, ed. Dedalo, disponibile a 17,85€ sul sito Hoepli http://www.hoepli.it/libro/il-caos-e-l-armonia-bellezza-e-asimmetrie-del-mondo-fisico/9788822002129.asp
Ve ne avevo già parlato in un post nell'ottobre scorso, ma siccome non ve lo siete ancora comprato, insisto.
Per chi legge il francese, consiglio anche Origines, ed. Fayard, 2003, L'empire de la lumière, ed. Découvertes Gallimard, 2008, e La mélodie secrète, ed. Fayard, 1988.
In regalo, quest'immaginetta che potete stampare e tenervi sul comodino per le preghiere della sera.