Altero Matteoli, nipote di Altero Luigi Matteoli, che fu il primo veterinario di Livorno, è il nostro ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Buon per lui. Se non fosse per l'alterigia anagrafica inflittagli da genitori poco scrupolosi, il suo nome non avrebbe probabilmente mai attirato la mia attenzione. Senonché l'ha fatto oggi il sito di Repubblica con un articolo intitolato Ance: fischi e urla contro Matteoli. I costruttori: “Vergogna”. (Pare che l'Ance, chissà perché scritta con una sola maiuscola, sia l'Associazione Nazionale dei Costruttori Edili).
Andato sul sito del Fatto quotidiano, ho trovato un altro titolo: “Vergogna, dovete andare via”. Matteoli contestato dagli edili.
Secondo Il Giornale, Un gruppo di costruttori critica il ministro Matteoli al grido di “Vergogna”, mentre per Libero Costruttori insultano Matteoli. Lui replica: non ci sono soldi.
Insomma, la cosa sembra seria. Talmente che me ne sono andato a guardare il video che documentava la contestazione anti-Altero. Ora, cos'ho visto nel video? Quattro, dico quattro (e forse solo tre, non si vede bene) signori in giacca e cravatta che effettivamente si scalmanano dal fondo della sala nella quale l'Altero ministro offriva una dimostrazione della sua competenza.
Devo proprio star lì a premettere che le mie simpatie vanno più spontaneamente a Repubblica e al Fatto che ai due altri organi di stampa precitati? Vabbé, l'ho fatto.
Ma mi chiedo: vale davvero la pena di spendere carta, inchiostro, tempo ed energia per segnalare e commentare il fatto che quattro, dico quattro, imprenditori hanno gridato a un pur Altero ministro che dovrebbe vergognarsi? Che giornalismo è questo, se ci porta a tirare conclusioni affrettate su fatti del tutto marginali?
Ahimé, come credo che il mio esempio le dimostri chiaramente, non si tratta solo di giornalismo berlusconiano, ma anche di quello di sinistra. È proprio indispensabile fare un articolo su un oscuro deputato PdL che propone di sostituire il 25 aprile con il 18, anniversario delle prime elezioni politiche del dopoguerra? Certo, la proposta è non solo una scemenza, ma anche un chiaro desiderio di far scomparire la Resistenza dalla nostra memoria comune. Ma lo stesso presidente dell'ANPI dichiara di pensare “che non se ne farà nulla”. Allora perché sventolare spauracchi se è ovvio dall'inizio che si tratta di stupide e meschine provocazioni?
In questo momento sono in Francia e leggo i giornali italiani su internet. Sono basito dalla prima pagina di Repubblica. Qualche titolo? Kutcher - Demi Moore, il matrimonio vacilla. Ecchisenefrega? La spesa delle star. La decadenza del look. Ecchisenefrega? Scilipoti e il giornalista, la gag del microfono. Ecchisenefrega? Vestire alla Sophia, con body, pizzi e tacchi d'oro. Ecchisenefrega? Addio all'opossum strabico, scompare la tenera Heidi. Ecchisenefrega? Rihanna show, secondo atto – dopo la campagna il centro. Ecchisenefrega? Pippo Baudo colto da malore. “È la pressione, ora sto bene”. Ecchisenefrega? Il calcetto? Lo organizzo online – impazza il network del gol. Ecchisenefrega? Ecc. ecc. ecc.
Ieri, o l'altro ieri, non so più, c'erano tre foto, dico tre, del colletto della camicia di Paolo Berlusconi, sul quale erano ricamate le parole mi consenta. Macchisenefregaaaa?!!!
Siamo inondati di notizie inutili. Finché si tratta di Rihanna, che non so chi sia, o del Carneade Kutcher, che scopro essere il marito di una che, da quel che mi risulta, non fa più film da vari anni, ancora ancora... Non leggo la notizia, e via. Ma ben più grave, irritante e deviante è che mi si voglia dare l'impressione di un imprenditoriato che si ribella a un ministro quando io stesso posso poi verificare con due clic che si trattava solo di quattro individui su non so quante decine o centinaia di presenti. È proprio necessario scendere così in basso? È proprio indispensabile che ogni giorno il giornale che leggo sia pieno di frasi rigorosamente virgolettate che poi si capisce, per ammissione stessa del giornalista, essere state dette in privato a un compagno di partito che ovviamente, anche se fosse il più scemo degli scemi, non sarebbe mai andato a raccontarle a uno della Repubblica?
Posso dire, senza farmi trattare da reazionario incolto, che l'oceano di inciviltà nel quale stiamo annegando è fatto anche di queste approssimazioni, di queste finte verità, di queste pseudo-analisi e di queste citazioni fantasiose?
Sarà meglio che vada a farmi un caffé...