Nella
città di Cambridge, Massachusetts, sulla riva opposta del fiume
Charles rispetto a Boston, c'è l'Università di Harvard. Tra
Cambridge street e Kirkland street c'è il Sanders Theatre,
costruito nel 1875 e ispirato al famoso Sheldonian Theatre
di Oxford. Il Sanders è famoso per la sua acustica e ospita
regolarmente concerti e vari altri spettacoli ai quali possono
assistere 1.166 spettatori.
Ma
due giorni fa, il 14 settembre, gli spettatori non erano lì per un
semplice spettacolo, ma per qualcosa di molto più importante: la
cerimonia di premiazione dei laureati del Premio Ig Nobel 2017. L'Ig
Noble (che in inglese si pronuncia ignoble, cioè ignobile)
premia ricerche che prima fanno ridere e poi fanno pensare (anche
se, a mio modesto parere, tendono a fare molto più ridere che
pensare). Ogni laureato ha ricevuto, oltre ai dovuti onori, un
premio in denaro: una banconota dello Zimbabwe da dieci trilioni di
dollari. È vero che quella banconota non ha più corso legale dal 12
aprile 2009, anche perché, tanto per fare un esempio, nel solo
luglio del 2008 l'inflazione zimbabweana era stata del 250.000.000%;
altrettanto vero però è che oggi quella stessa banconota è
vendibilissima a un qualsiasi mercatino delle pulci per ben 3 dollari
americani.
La
cerimonia dell'altro ieri è visibile integralmente qui, ovviamente in inglese.
Il tema della serata era quello dell'incertezza, caro a Werner
Heisenberg. Ma ciò che più mi ha interessato, a parte ovviamente
l'attribuzione dell'Ig Nobel per la cognizione a quattro ricercatori
italiani (Matteo Martini, Ilaria Bufalari, Maria Antonietta Stazi e
Salvatore Maria Aglioti) che hanno dimostrato che molti gemelli
monozigoti non riescono a riconoscersi l'uno dall'altro in foto, sono
stati i numerosi riferimenti a due capisaldi del sapere del XX
secolo, troppo spesso sottostimati, quando non addirittura ignorati:
l'effetto Dunning-Kruger e il principio di Peter. Se già li conosci
e già sai quanto siano fondamentali nelle nostre società
sviluppate, vatti pure a fare quattro passi, ché non mi offenderò.
Ma se li ignori, ah!, se li ignori, allora questo è il tuo giorno
fortunato.
Incominciamo
dal Dunning-Kruger, ovvero da due psicologi americani, David Dunning
e Justin Kruger.
I
due compari partirono dal caso di un certo McArthur Wheeler, che un
mattino del 1995 decise di rapinare una banca. Siccome abitava a
Pittsburgh, decise di rapinare una banca di Pittsburgh, ché gli
veniva comodo. Ma naturalmente il nostro rapinatore in erba non
ignorava che ogni banca degna di questo nome è munita di telecamere
di sorveglianza. Come procedere? Semplice: si dipinse la faccia con
del succo di limone. Il suo ragionamento fu questo: se da bambino,
volendo mandare un messaggio criptato a un amico, lo scrivevo usando
succo di limone invece che inchiostro, informando poi l'amico che
bastava scaldare il foglio per leggere il messaggio, spennellandomi
la faccia di succo di limone la renderò invisibile alle telecamere.
Wheeler era così sicuro del suo piano che non derubò una, ma due
banche nella stessa mattinata. Il giorno stesso la polizia diede
alcune immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza a una
stazione televisiva locale e nel giro di un'ora qualcuno riconobbe il
rapinatore, che, con sua grande sosrpresa, fu arrestato prima di
cena.
Dunning
e Kruger studiarono non solo il comportamento di Wheeler, ma anche
quello di molte altre persone che avevano la tendenza a
sopravvalutare le loro capacità e la loro intelligenza e nel 1.999
pubblicarono un articolo intitolato Unskilled and Unaware of It:
How Difficulties in Recognizing One's Own Incompetence Lead to
Inflated Self-Assessments (Incapace e inconsapevole di ciò: come
le difficoltà a riconoscere le proprie incompetenze portino a
un'autovalutazione gonfiata).
Il
punto è questo: chi è incompetente in un dato campo, spesso manca
anche delle competenze cognitive che potrebbero fargli notare la sua
incompetenza.
Il
corollario è invece che (quasi) altrettanto spesso chi è competente
in un dato campo tende a sottovalutarsi, pensando che la sua
competenza sia una cosa normale e accessibile alla maggior parte
della gente.
Medita,
lettore. Medita.
Il
secondo caposaldo del sapere citato durante la cerimonia è il
cosiddetto principio di Peter, noto anche come principio
d'incompetenza. Tre assiomi riassumono questo principio, il cui
autore è stato lo psicologo canadese Laurence J. Peter:
- in ogni gerarchia, un dipendente tende a salire fino al proprio livello di incompetenza;
- con il tempo ogni posizione lavorativa tende ad essere occupata da un impiegato incompetente per i compiti che deve svolgere;
- tutto il lavoro viene svolto da quegli impiegati che non hanno ancora raggiunto il proprio livello di incompetenza.
Più
generalmente:
- ogni cosa che funziona per un particolare compito verrà utilizzata per compiti sempre più difficili, fino a che si romperà.
E
anche qui, amico mio, medita.
Ma
vorrei citare anche due brevi interventi che si sono iscritti
perfettamente nel tema della serata, cioè quello del principio
d'incertezza di Heisenberg.
Prima
ha parlato Jean Evans, vedova del Premio Nobel di chimica William
Lipscomb (che in italiano sarebbe Guglielmo Pettine per Labbra, ma
non importa). Ecco l'integralità del suo intervento:
Il principio d'incertezza di
Heisenberg è molto famoso. Si chiama così dal nome del fisico
tedesco Werner Heisenberg, che lo scoprì nel 1927.
55 anni dopo, nel 1982, ero a
Lindau, in Germania, a una conferenza scientifica dove c'erano Premi
Nobel, studenti e vari invitati. Eravamo tutti seduti a dei lunghi
tavoli e proprio di fronte a me c'erano due Premi Nobel: una era
Dorothy Hodgkin (che vuol dire
Dorotea Parente del Contadino, ma neanche questo importa),
di Oxford, e mio marito Bill Lipscomb, di Harvard. Un'anziana
signora, molto elegante, è arrivata al nostro tavolo e si è seduta
di fianco a me. Si è chinata e ha detto: "Sono la Signora
Heisenberg." Mio marito l'ha guardata ed è sbottato: "Ne è
certa?" (Applausi
scroscianti. L'oratrice se ne va)
Il secondo breve intervento,
sempre a proposito del principio di Heisenberg, ha visto al microfono
Eric Maskin, Premio Nobel per l'economia 2007. Si è trattato di un
intervento 24/7, durante il quale all'oratore viene permesso di
spiegare la sua ricerca in 24 secondi e poi di rispiegarla in maniera
comprensibile in 7 parole. In 24 secondi Maskin ha detto:
L'incertezza è al centro
della vita economica. Cos'hanno in comune petrolieri, giocatori di
poker e trader? I petrolieri scavano pozzi, i giocatori di poker
cercano di capire il gioco degli altri e i trader si organizzano per
sfruttare le incertezze altrui. Chi fa bene queste cose accumula
profitti, mentre gli altri potranno sempre piangere.
Il
riassunto in 7 parole:
L'incertezza è l'unica cosa
certa. Forse.
(Lo
so che in italiano le parole sono 8, ma in inglese Uncertainty
is the only sure thing. Maybe.
ne fa 7).
Ma
come resistere alla tentazione di segnalare anche la presenza
dell'australiano John Culvenor, vincitore dell'Ig Nobel di fisica nel
2008 per uno studio sulla quantità di forza necessaria per
trascinare una pecora su varie superfici? E come passare sotto
silenzio l'attribuzione dell'Ig Nobel per la pace a Milo Puhan, Alex
Suarez, Christian Lo Cascio, Alfred Zahn, Markus Heitz e Otto
Braendli, che si sono messi in sei per dimostrare che suonare
regolarmente il didgeridoo costituisce un trattamento efficace contro
la sindrome delle apnee ostruttive nel sonno? E poi, cos'avresti
detto se non avessi citato anche Matthew Rockloff e Nancy Greer, che
hanno meritatamente vinto l'Ig Nobel per l'economia grazie a uno
studio che dimostra come il contatto con un coccodrillo vivo
influenzi la voglia di scommettere? E James Heathcote (cioè Giacomo
Gabbia da Calore, ma adesso la smetto), che si è chiesto perché gli
anziani abbiano grandi orecchie, scoprendo che le nostre appendici
uditive crescono di ben 2 millimetri per decennio? E ancora, come non
sottolineare la presenza di Deborah Anderson, che vinse l'Ig Nobel
per la chimica nel 2008 per avere dimostrato che la Coca-Cola non è
uno spermicida, ma che condivise quel premio con un'equipe che
dimostrò che la Coca Cola è un
eccellente spermicida?
Vabbè,
ho capito. La smetto davvero. Non prima però di offrirti il link verso la pagina web sulla
quale potrai trovare la lista completa di tutti i vincitori dell'Ig
dal '91 a oggi.
W
la scienza.