lunedì 28 febbraio 2011

Per chi segue il calcio



Che gli inglesi siano un po' stravaganti è cosa risaputa. Ma mi sono accorto che questo aspetto della loro personalità trova riscontri evidenti anche nei nomi che i sudditi della regina Elisabetta hanno dato alle loro squadre di calcio. Vi propongo di trovare questi nomi, che ho nascosto dietro le loro traduzioni italiane:


Prosciutto dell'Ovest
Pozzanghera di fegato
I vagabondi della bruciatura nera
Tonnellata per sempre
Castello nuovo
Terra separata
Il mare del cigno
Leggendo
Il muro del mulino
La bocca del porto
Il borgo del mezzo
Il palazzo di cristallo

Devo ammettere però che il nome più strano e divertente l'ho trovato in un altro campionato europeo:

Positivamente gnocca

Qui sotto, in disordine, tutte le soluzioni, meno l'ultima. Chi la indovina non vince niente. Chi non la trova può scrivermi: risponderò.

WEST HAM, LIVERPOOL, CRYSTAL PALACE, MILLWALL, EVERTON, SWANSEA, BLACBURN ROVERS, MIDDLESBROUGH, NEWCASTLE, SUNDERLAND, PORTSMOUTH, READING

giovedì 10 febbraio 2011

Di un giovane in ascesa

Renzo Bossi, politico padano

Il giovane Renzo Bossi, quello che non tifa Italia ai mondiali di calcio, che dice di non voler “provare né culattoni né droghe”, che si è diplomato al terzo tentativo e che ora guadagna la sua dozzina di migliaia di euro al mese in qualità di membro del consiglio regionale della Lombardia, ha presentato ieri la sua prima proposta di legge regionale. Gli è andata alla grande: legge approvata con 62 voti a favore e nessun contrario.
Peccato che il baldo giovane ingiustamente conosciuto come Il Trota non si sia limitato a leggere il discorsetto che qualcuno gli aveva scritto, ma si sia lasciato andare a un'intervista della quale il sito di Repubblica TV mostra un breve estratto (http://tv.repubblica.it/copertina/il-trota-esordisce-come-relatore-in-regione/61649?video=&pagefrom=1&ref=HRESS-13). Ecco cosa dichiara l'erede padano:
Diciamo che incrementando l'educazione, soprattutto nelle scuole, dove magari iniziano queste piccole (incomprensibile), magari col bullismo, tutti questi eventi che si vivono quotidianamente anche tramite i giornali, si possa disincentivare quella che è la ricerca di magari i giovani che possano aderire alle organizzazioni criminali”.

Quali conclusioni possiamo trarre da tale sfoggio retorico?
  1. La maturità non gli andava data nemmeno la terza volta.
  2. Tutte le specie ittiche, trote comprese, hanno avuto ragione di starsene zitte per vari milioni di anni.
  3. La padania (che da natìo della ridente Lombardia mi rifiuto di scrivere con la P maiuscola) è destinata ad un futuro politico brillante quanto la fotografia di un pezzo di carbone vista in un tunnel ferroviario in una notte senza luna.
  4. Andiamo a farci un caffé, va'...

mercoledì 9 febbraio 2011

Siamo ricchi!

Il nostro Amato Leader, leggendario annunciatore di buone notizie e coraggioso incitatore all'ottimismo, ci ha dato stamattina una nuova dimostrazione della sua benevolenza e del suo realismo affermando che “l'Italia è un Paese che ha un debito pubblico elevato, ma ha cittadini che, uso questo termine, sono ricchi”.
Come sempre, Papi ha ragione. Cosa ci dice infatti il dizionario Hoepli online al lemma “ricco”?:
  1. Che possiede beni e sostanze, spec. denaro, in misura superiore al comune. (...)
    SIN. facoltoso, danaroso
    CON. povero, indigente
  2. Fornito in abbondanza di risorse, di beni da cui trarre vantaggio, profitto.
Ovviamente il buon vecchio Hoepli ci dice di più, ma a noi già basta questo. Ci basta sapere che possediamo beni e sostanze, spec. in denaro, in misura superiore al comune e che siamo forniti in abbondanza di risorse, di beni da cui trarre vantaggio, profitto.
Fa bene il flaccidone a ricordarcelo, anzi a dircelo, perché noi non lo sapevamo. Anzi, col nostro abituale disfattismo, eravamo persuasi del contrario.
Ovviamente avevamo torto. Non ci credevamo ricchi perché ci ostinavamo a paragonarci a chissà quali Paperon dei Paperoni. Errore!
Non alzavamo abbastanza lo sguardo, non guardavamo abbastanza in là. Che senso ha paragonarsi ai francesi, agli olandesi o agli svedesi? È al Burundi che bisogna guardare, al Paraguay, al Laos. È vero o no che mediamente siamo più ricchi di un cittadino di Bujumbura, di uno di uno di Asunción e di uno di Vientiane? Certo che è vero!
E allora vogliamo smetterla di rompere le scatole a chi ci governa con dedizione, responsabilità, senso del sacrificio e dello Stato? Noi siamo tanto ricchi che possiamo permetterci un presidente del consiglio ricchissimo. E ché, dite poco?

martedì 1 febbraio 2011

Basta!




Un altro amico del nostro Amato Leader sta per andarsene. Dopo il tunisino Ben Ali, ora è lo zio di Ruby, Mubarak, che sta preparando le valigie.
Non se ne può più. Il potere dei pm comunisti ha ormai valicato le frontiere.
Qualche settimana fa Ilda Boccassini è stata vista da un giornalista del Giornale mentre saliva a bordo di un aereo privato diretto a Tunisi. Insieme a lei c'erano Cochi e Renato con le loro chitarre, il figlio di Rocco Siffredi, tre Chippendales di nazionalità uruguayana e tale Giovanni B., ex-barista del Billionaire. Accompagnata da questi giovani muscolosi e probabilmente lautamente pagati (le indagini sono in corso) la Boccassini è partita per Tunisi dove in pochi giorni, tra un bunga bunga e un altro, ha comperato tonnellate di farina, facendo così salire il prezzo del pane e provocando la rivoluzione tunisina.
L'instancabile pm dalla chioma rossa era tornata da pochi giorni in Italia per infangare Nicole Minetti quando un paparazzo pugliese l'ha fotografata al porto di Brindisi mentre saliva a bordo di uno yacht foderato internamente di marmo di Carrara ed esternamente di pelliccia di visone. Pochi minuti dopo, il natante salpava in direzione del Cairo. Anche questa volta la Boccassini non era sola: con lei viaggiavano il fratello minore di Brad Pitt, il cugino di Fabrizio Corona e sei allievi del liceo Leopold von Sacher-Masoch di Bolzano. La presenza di Luca Zingaretti, segnalata in un primo tempo, è stata poi smentita in quanto l'attore si trovava in quel momento sul set del film Abbasso l'Italia!, per la regia di Roberto Benigni, la cui uscita è prevista per il prossimo maggio. Anche al Cairo l'intraprendente magistrata si è fatta notare: prima per una festa privata all'interno del museo egizio, poi per un'operazione, destinata a rimanere segreta ma svelata dai nostri servizi segreti, consistente nello scaricamento del Nilo di 1428 camion carichi di beni di prima necessità i cui prezzi sono andati alle stelle già dall'indomani nei bazar della capitale.
Ora, di fronte a fatti di tale gravità, ci dobbiamo chiedere: perché i giornali di sinistra non ne hanno parlato? Come può una tale donna continuare a esercitare la sua professione? Quanti vergognosi incidenti di questo tipo dovranno ancora accadere prima che gli italiani capiscano quel che sta succedendo? Come può la sinistra continuare a pretendere che l'Italia non ha nessuna influenza all'estero?
Meno male che Silvio c'è.